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Xylella: a Oria altri ulivi da abbattere secondo le analisi. Manifestazione il 25 aprile per dire no

Cronaca

Scritto da il 22 Aprile 2015 - 18:03

Una ninfa di Philaenus spumarious, indicata volgarmente come sputacchina per la schiuma bianca che la circonda

Una ninfa di Philaenus spumarious, insetto indicato come sputacchina per la schiuma bianca che la circonda prima di diventare adulto. È attualmente considerato come il principale vettore del batterio Xylella, in quanto punge abitualmente i vasi xilematici degli ulivi per alimentarsi. (Riproduzione riservata, Claudio Matarrelli 2015)

Mentre in contrada Frascata le piccole sputacchine crescono indisturbate nell’erba che costeggia le stradine sterrate,  sono stati aggiornati i dati relativi alle piante ritenute infette da Xylella nel “focolaio puntiforme” di Oria, forse in seguito agli esiti dei nuovi campionamenti effettuati nei giorni scorsi.

Dopo i primi nove alberi considerati malati, che dovrebbero essere stati tutti abbattuti nella prima giornata di intervento – il condizionale è d’obbligo osservando il dettaglio delle mappe e gli interventi reali – ora il numero complessivo delle piante per cui le analisi avrebbero confermato l’infezione sale, salvo ulteriori aggiornamenti, a trentasette.

A breve, secondo il piano predisposto dal commissario all’emergenza gen. Giuseppe Silletti, si dovrebbe dunque procedere all’abbattimento dei restanti alberi infetti: una trentina, tra piccoli e grandi.

In seguito, se le disposizioni dovessero essere fedelmente applicate, si dovrebbe passare ad interventi ancora più dolorosi, con l’abbattimento di tutte le piante ritenute sintomatiche (arancioni nelle cartografie) e poi con la creazione del cosiddetto “vuoto biologico“: secondo le disposizioni attuali andrebbe fatta tabula rasa nel raggio di 200 metri da ogni albero ospite della Xylella, anche se pare si stia trattando per ridurre a 100 metri tale margine, all’interno del quale dovrebbero essere abbattute tutte le piante, ulivi e non, potenzialmente contagiate.

In vista dei nuovi interventi stamattina si è riunito, nel massimo riserbo, il comitato sull’Ordine e la Sicurezza presso la Prefettura di Lecce, per predisporre le strategie per la ripresa dei lavori, probabilmente con l’impiego massiccio di forze dell’ordine per evitare nuovi disordini. Anche perché a Oria e negli altri comuni dove sono previste le estirpazioni, proseguono senza sosta, giorno e notte, i presidi da parte di attivisti locali e provenienti anche da altre zone d’Italia. Già in occasione dei primi interventi, con la loro pacifica presenza, i manifestanti avevano creato molti grattacapi agli uomini della forestale e ai carabinieri del territorio.

Intanto a Oria chi si oppone alle eradicazioni ha organizzato in occasione della festa del 25 Aprile un evento informativo, suddiviso in due fasi: di mattina, dalle 10 alle 13 in contrada Frascata (sulla provinciale per Carosino), un laboratorio dedicato alla cura degli ulivi con Ivano Gioffreda, ulivicoltore leccese che ha sperimentato alcune tecniche per cercare di curare le piante malate; dalle 16 in piazza Lorch un dibattito sulla Xylella e sul perché del no alle eradicazioni.

Xylella: a Oria altri ulivi da abbattere secondo le analisi. Manifestazione il 25 aprile per dire no

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