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Usura: sequestrati beni per oltre 1.500.000 euro

Cronaca

Scritto da il 5 Dicembre 2012 - 12:14

Una gazzella del Nucleo Operativo e Radiomobile

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di San Vito dei Normanni hanno sequestrato sette immobili, costituiti da 2 appartamenti, 3 locali commerciali e 2 lastrici solari situati in San Vito dei Normanni.

Tutte le foto sono disponibili in un album sulla nostra pagina Facebook.

I beni sono di proprietà riconducibile a Francesco Bello, 76/enne di San 1Vito, pensionato sposato, che secondo gli inquirenti avrebbe acquistato gli immobili grazie ai proventi ricavati dall’illecita attività di usura.

Bello, il 30 dicembre 2010, venne tratto in arresto in flagranza dal NORM, poiché sorpreso subito dopo aver ricevuto da un imprenditore in difficoltà, la somma in contanti di 400 euro, quale quota parte degli interessi usurai pari al 37% corrisposti a fronte di un prestito di 35.000 euro circa. Episodio per il quale Bello in data 10 novembre 2011, è stato condannato dal Tribunale di Brindisi per usura pluriaggravata alla pena di tre anni e a 9.000 euro di multa.

Nel corso delle indagini del dicembre 2010, durante una perquisizione domiciliare i militari riuscirono a reperire e porre in sequestro atti e documenti, tra cui cambiali, assegni, appunti manoscritti contenenti l’indicazione di cifre e di scadenze mensili, riconducibili verosimilmente ad analoga illecita attività svolta ai danni di altre persone.

L’analisi di tale documentazione, con l’ausilio del consulente tecnico, ha consentito al NORM di individuare complessivamente altre sette commercianti e piccoli imprenditori locali in difficoltà, che ascoltati confermavano la circostanza di aver ottenuto dal Bello prestiti dai 10.000 ai 150.000 euro, mediante applicazione di tassi usurai che variavano tra il 36% ed il 60%, che venivano elargiti pretendendo assegni ovvero effetti cambiari per il medesimo importo e sprovvisti di data, trattenuti come cauzione fino all’estinzione del debito.

L’ulteriore verifica delle dichiarazioni dei redditi fornite da Bello negli ultimi quindici anni ha consentito di accertare l’assoluta incompatibilità con le spese sostenute ed beni immobili posseduti, che hanno un valore di mercato pari ad 1.500.000. Le dichiarazioni complessivamente invece non superano i 145.000 euro, andando da un minimo di 2.400 ad un massimo di 12.200 euro.

Il provvedimento odierno, emesso dal Tribunale dei Brindisi, a firma del Gip dott. Maurizio SASO, su richiesta del P.M., dott. Giuseppe DE NOZZA, è presupposto per una possibile confisca e risulta estremamente importante perché qualora le accuse venissero confermate nel corso del processo apre la possibilità per le vittime di poter recuperare parte del denaro ingiustamente elargito.

Usura: sequestrati beni per oltre 1.500.000 euro

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