Riuscendo a mettere insieme un bottino di oltre 2000 euro, tre rapinatori tra le 16.40 e le 19.15 del 5 novembre scorso, avevano messo a ferro e fuoco la provincia jonica, in particolare Grottaglie, Taranto e Sava. Sotto attacco erano finiti supermercati, stazioni di servizio, farmacie e non solo.
In ogni azione i banditi, freddi e risoluti, oltre all’incasso dei vari esercizi commerciali, hanno “ripulito” i clienti di portafogli, borse e monili.
In azione, per tutti e sei gli episodi, è entrato lo stesso commando composto da tre giovanissimi armati di pistole e fucile a canne mozze, a bordo di una Fiat Uno verde, risultata poi rubata in quello stesso pomeriggio a Francavilla Fontana (Br).
Il primo colpo registrato dal 112 dei Carabinieri di Taranto, tentato ma non andato a segno, era stato quello della stazione di servizio Q8 alle porte di Grottaglie. Tre rapinatori, intorno alle 16.40 del 5 novembre, si erano presentati dinanzi ai gestori, due fratelli e, mentre uno rimaneva in macchina con il motore acceso pronto per la fuga, gli altri due, con pistola e fucile a canne mozze, hanno affrontato i malcapitati che però, reagendo, erano riusciti a metterli in fuga a mani vuote.
Da Grottaglie il trio si era spostato a Taranto, solo 40 minuti più tardi, sulla statale che collega Paolo VI ai Tamburi, per assaltare un supermercato. Stesse armi, stessa formazione, stessa auto. Anche qui, oltre all’incasso, i malfattori erano fuggiti con borse e portafogli di alcuni clienti.
Sprezzanti, hanno continuato nella loro serie di rapine e, alle 18.20, i tre si erano presentati a Lama in una farmacia, portando via l’incasso, i portafogli di due clienti, nonché le chiavi dell’auto di uno di questi.
A questo punto, i tre avevano messo a segno l’ultimo colpo della serata: alle 19.15, giunti a bordo della Nissan Almera da poco rubata, avevano fatto irruzione all’interno di un supermercato di Sava e, con le armi spianate, minacciato cassiere e presenti, per poi fuggire con un bottino di 1.300 euro e con i portafogli di alcuni avventori.
Il terzetto infatti, si era mosso da Manduria con una Fiat Uno Rossa rubata in quel centro, per poi raggiungere Francavilla Fontana; qui aveva tentato di rubare un’altra Uno dello stesso colore e, non riuscendovi, si era impossessato della Uno verde con cui erano state messe a segno le prime cinque rapine fino alla farmacia di Lama.
Ma le indagini del Nucleo Investigativo hanno passato al setaccio tutte le rapine perpetrate nell’ultimo periodo in provincia, fino a trovare elementi di analogia con un’altra rapina messa a segno pochi giorni dopo quel folle 5 novembre e, precisamente il 12, lo stesso commando, irrompendo all’interno della tabaccheria di Sava, ha addirittura ingaggiato una colluttazione con il titolare che aveva reagito alla minaccia delle armi. In quell’occasione il trio riuscì a fuggire con un bottino di 500 euro a bordo di una Y10 verde rubata due giorni prima ad Avetrana.
I provvedimenti di custodia cautelare emessi dal GIP del Tribunale per i Minorenni di Taranto, dr. Giuseppe LANZO sono stati eseguiti nella mattinata di ieri dai Carabinieri del Nucleo Investigativo provinciale di Taranto ed i due minori resteranno nell’istituto minorile di Bari a disposizione del P.M. dott.ssa Silvia Nastasia. I Carabinieri hanno anche ritrovato e sequestrato la Fiat Uno verde e, successivamente, la Nissan Almera che saranno sottoposte a rilievi tecnici dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo Provinciale, allo scopo di rilevare altri elementi utili per le indagini.