SCU: 24 anni a boss Vicentino, alleggerita la posizione di un oritano
Il Tribunale di Brindisi ha inflitto condanne a pene fino a 24 anni di reclusione a dieci persone imputate di associazione per delinquere di tipo mafioso.
Si tratterebbe di esponenti della Sacra corona unita, tratti in arresto durante l’operazione “Calypso”, che portò nel settembre del 2010 all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Dda di Lecce ed eseguita dai carabinieri del Ros.
La pena più alta, 24 anni, è stata inflitta al presunto capo dell’organizzazione, Daniele Vicentino, di Mesagne (Brindisi). Riconosciuto appartenente al sodalizio anche l’ostunese Albino Prudentino, condannato a 13 anni di reclusione, che – secondo l’accusa – gestiva il gioco d’azzardo, così finanziando la Scu brindisina, dedita principalmente alle estorsioni e al traffico di droga.
Pena molto più lieve rispetto alla richiesta della Dda di Lecce, per l’oritano Bruno Bembi, condannato ad un anno e sei mesi, contro i 12 chiesti dall’accusa. Di 14 anni la pena inflitta a Gennaro Solito, di Ceglie Messapica, ex poliziotto.
Dell’associazione faceva parte anche il “pentito” Ercole Penna, che dopo l’arresto decise di collaborare con la giustizia e che, nell’ambito dello stesso procedimento, è stato giudicato con rito abbreviato e condannato a 8 anni di reclusione.
Parte civile il Comune di Mesagne e l’associazione Antiracket dello stesso Comune, oltre al ministero dell’Interno per i quali i danni saranno determinati in sede civile.
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