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Scippatori di nonnine incastrati dai Carabinieri di Oria

Cronaca

Scritto da il 22 Luglio 2016 - 15:30

Scippatori seriali di nonnine smascherati dal lavoro certosino dei Carabinieri guidati dal luogotenente Borrello.

Dieci episodi di rapina (nei comuni di Oria, Cellino San Marco, San Marzano di San Giuseppe, Sava, Latiano, Pulsano, Monteiasi, San Giorgio Jonico, San Vito dei Normanni e Mesagne) e sei furti con strappo (avvenuti a Carovigno, Montemesola, Sava, Monteiasi e Martina Franca) perpetrati tra agosto e settembre 2015 ai danni di anziane donne.

Sono questi i fatti contestati a quattro presunti “cacciatori” di nonnine, definiti scippatori seriali dagli inquirenti, arrestati questa mattina dopo una caparbia e complessa indagine da parte dei carabinieri della Stazione di Oria.

Gli arrestati, tutti di Villa Castelli e con precedenti, sono: Bernardo CURTO, 30/enne, Rocco CHIRICO, 27/enne, Giuseppe LEONE, 25/enne, e Pietro NISI, 24/enne.

Oltre alle sedici vittime già note, alcune delle quali sono finite in ospedale, non è da escludere che possano essercene altre.

L’indagine, condotta dalla Stazione di Oria sotto la guida del Luogotenente Roberto Borrello, ha avuto inizio il 28 agosto 2015, a seguito di una rapina ai danni di una 82/enne oritana alla quale i malviventi avevano strappato con forza una collana in oro, tanto da causarne la rovinosa caduta per terra.

Dalla visione delle immagini di un sistema di videosorveglianza era stato possibile individuare che i malviventi erano fuggiti a bordo di un’Alfa Romeo 147 grigia.

Dopo qualche giorno, a Latiano un’altra signora, 88/enne, mentre si trovava seduta fuori l’uscio di casa in compagnia di una vicina veniva “scippata” della propria collanina in oro.
Nell’occasione, l’amica della vittima colpiva con il proprio bastone l’autore del reato il quale repentinamente guadagnava la fuga dileguandosi in auto insieme ai complici che lo attendevano in una strada adiacente. Anche in questo caso, dalla visione dei filmati registrati da una telecamera privata, si appurava che i malviventi erano a bordo di un’Alfa Romeo 147 grigia.

I successivi meticolosi riscontri investigativi consentivano di individuare con esattezza l’autovettura, che risultava in uso a Bernardo CURTO. Veniva dunque posizionato un dispositivo gps per seguire i movimenti della banda al fine di sventare ulteriori reati ed assicurare alla giustizia i pericolosi malviventi. Venivano disposti, con cadenza giornaliera, mirati servizi con autovetture in tinta civile, impiegando altresì personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Brindisi e del Nucleo Operativo della Compagnia di Francavilla Fontana.

Il 9 settembre successivo, nel pomeriggio, i malfattori tentavano di strappare dal collo una collana ad un’anziana in San Vito dei Normanni, non riuscendo però nell’intento. Dopo circa 3 ore il colpo veniva messo a segno a Mesagne: un’anziana del posto veniva spinta con forza contro un muro e con violenza le veniva strappata una collana in oro facendola rovinare a terra; la vittima riportava lesioni multiple. L’autovettura con i rei fuggiva ad elevatissima velocità in direzione di Francavilla Fontana.

Le pattuglie in circuito si ponevano all’inseguimento dei malfattori riuscendo poco dopo a bloccare ed arrestare, nei pressi di una gioielleria, il CURTO e Rocco CHIRICO. Nell’occasione veniva rinvenuta la collana provento della rapina di Mesagne, oltre ad altri preziosi.

Le successive indagini, condotte tramite attività d’intercettazione ambientale e analizzando tutti gli episodi di rapina/furti con strappo perpetrati nelle province di Brindisi e Taranto, consentivano di raccogliere copiosi elementi probatori non solo a carico di CURTO e CHIRICO, ma anche di Giuseppe LEONE e Pietro NISI.

In particolare, oltre ai due episodi per i quali si era proceduto all’arresto in flagranza il 9 settembre, veniva accertato che tra la tentata rapina commessa a San Vito dei Normanni e quella di Mesagne i due malfattori avevano portato a compimento un altro colpo a Cellino San Marco.

L’esame di tutto il materiale probatorio, sapientemente raccolto dalla Stazione di Oria, consentiva di dimostrare l’esistenza di un’organizzazione, operativa nelle province di Brindisi e Taranto, dedita alla consumazione di rapine e furti con strappo ai danni di inermi anziane, con a capo CURTO.

I solidi elementi indiziari a carico dei quattro indagati hanno portato all’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi su richiesta della locale Procura della Repubblica. Gli arresti sono stati eseguiti all’alba a Villa Castelli dai militari della Compagnia di Francavilla Fontana.
CURTO, CHIRICO e LEONE sono ora ristretti in carcere, mentre a NISI è stata applicata la custodia cautelare degli arresti domiciliari.

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