Oria: rapina Di Noia, c’era un giovane complice

Non era un cliente, ma forse un complice, colui che ieri sera si è fatto aprire la porta della gioielleria Di Noya di Oria.

Erano da poco passate le 19:00 quando un ragazzo poco più che adolescente ha suonato al campanello per farsi aprire la porta blindata dal titolare della gioielleria.

La giovane età ed il volto scoperto del malvivente non hanno destato alcun sospetto al titolare, Tommaso Di Noia, che ha aperto, consentendo involontariamente l’ingresso di altri tre rapinatori incappucciati.

Sotto la minaccia delle pistole i rapinatori si sono fatti consegnare gran parte dei gioielli, facendo razzia per qualche minuto di diamanti e preziosi in oro.

Nel frattempo all’esterno un passante notando la rapina cercava di dare l’allarme, entrato in una vicina agenzia assicurativa stava provando a chiamare i carabinieri, quando un complice appostato per vigilare, lo ha notato e sotto la minaccia della pistola si è fatto consegnare il cellulare e poi ha letteralmente scardinato l’impianto telefonico dell’agenzia, intimando ai presenti di stare fermi.

Arraffata la refurtiva i quattro o forse cinque uomini, secondo i testimoni si sarebbero allontanati a tutta velocità a bordo di una potente Bmw nera, facendo perdere le proprie tracce.

Vista l’organizzazione operativa e i precedenti, le speranze di arrivare ai responsabili di quella che pare essere la sesta rapina compiuta alla stessa gioielleria appaino poche, tuttavia gli eventuali filmati della videosorveglianza potrebbero aver immortalato il volto del finto cliente che ha fatto da apripista ai complici.

Il bottino non ancora quantificato è definito ingente e dovrebbe ammontare a qualche centinaia di migliaia di euro.