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Oria: la crisi libica secondo i giovani del PD

Cronaca

Scritto da il 29 Marzo 2011 - 21:28

CRISI LIBICA E IMMIGRAZIONE. QUALI PROSPETTIVE?

Gli sviluppi delle vicende Libiche ci lasciano amareggiati ma non di certo sorpresi. Sapevamo infatti di trovarci in un’Europa, debole, tutt’altro che unita e poco solidale. Le differenti posizioni assunte dai Governi italiano, tedesco, francese e inglese, sono l’emblema. Siamo i primi a credere in una logica interventista, per salvaguardare i diritti inviolabili dei ribelli insorti contro il regime,nonostante ciò, pensiamo che l’intervento sia stato tardivo e male organizzato. Speravamo infatti che il Governo Italiano assumesse un ruolo centrale nella vicenda, anziché intervenire per accodarsi su chi vuole mettere le mani sul “dopo Gheddafi”. A tal proposito è mortificante che, il Presidente del Consiglio, continui a esprimere solidarietà nei confronti del rais, dichiarandosi profondamente amareggiato.

Ci saremmo aspettati, infatti ,che il Governo Italiano ,per il ruolo storico che il nostro Paese ricopre nel rapporto con la Libia, per posizione geografica e in quanto principale partner economico del regime libico, avesse avviato un’azione diplomatica per fermare il tiranno Gheddafi, molto prima che egli “sguinzagliasse” il proprio esercito contro i ribelli. Abbiamo dovuto assistere ad un intervento spinto da celati (ma non troppo) fini economici. La questione che ci rammarica più di tutte è il trattamento che, in Europa, viene riservato agli immigrati nordafricani, in disperata ricerca di una prospettiva migliore.

Con la Francia che “chiude le porte” e la Lega che con poche esitazioni ha esternato le sue posizioni xenofobe e a nostro modo di vedere retrograde, nel Mezzogiorno d’Italia si è verificato un sovraffollamento di immigrati. Tutto questo mette a serio rischio la sicurezza dei giovani migranti e quella di un territorio che non è dotato di strutture per ospitarli dignitosamente. Come se non bastasse, il Governo ci ha messo di nuovo del suo. L’emergenza umanitaria infatti viene gestita nella maniera peggiore possibile. Abbiamo potuto osservare come la tendopoli tra Oria e Manduria sia inadeguata per ospitare un numero di immigrati, che peraltro potrebbe salire notevolmente nel corso di questi giorni. Le condizioni igienico-sanitarie sono scarse, tra l’altro oggi apprendiamo dell’arrivo di alcune donne in stato di gravidanza. Non si sa per certo se questa fatiscente struttura funga da CIE (centro di identificazione ed espulsione) o da CAI (centro di accoglienza ed identificazione).

Questa contraddizione di fondo non è un problema di poco conto, in quanto si assiste a quotidiane fughe dalle tendopoli di giovani immigrati che non vogliono essere rispediti nei loro Paesi di origine. Inoltre non è chiaro se queste persone vengono considerate clandestini o rifugiati politici, perché le conseguenze sarebbero molto differenti. Crediamo che il Governo e gli enti locali debbano porsi seriamente queste questioni e non agire pensando solo alla sicurezza dei nostri territori e con la paura dello “straniero” che sembra essere tragicamente ritornata.

E’ un obbligo di tutta l’Unione Europea porsi il problema di mettere questa gente nelle condizioni di credere nelle loro prospettive, per le quali sono fuggiti dai Paesi in cui queste condizioni gli venivano negate a priori.

Segreteria provinciale Giovani Democratici PROVINCIA DI BRINDISI

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