Questo sito utilizza Cookie propri ed esterni, anche a scopo pubblicitario e di profilazione. Continuando a navigare accetti il servizio.

CHIUDI

Oria.info Notizie

Oria: gli immigrati partono e la città ne è felice

Cronaca

Scritto da il 30 Marzo 2011 - 7:09

È un accordo tacito quello sottoscritto dagli oritani con i tunisini. Sembrano ormai lontane quelle sorta di ronde improvvisate nelle prime ore di convivenza. Le operazioni dei cittadini per cercare di contenere i rifugiati all’interno del campo sulla via per Manduria si sono affievolite.

La parola d’ordine ora è quella di lasciar partire i tunisini. Lo sanno tutti ormai, è impossibile pretendere che restino chiusi in una struttura colabrodo come quella costruita nel campo dell’aviazione. Lo sanno anche le forze dell’ordine, che intervengono solo se strettamente necessario.

Gli immigrati che invadono la città giungendo dalle campagne nei pressi di via Bandiera e via Manduria, percorrono Oria alla ricerca della stazione. Qualcuno cerca informazioni ed ora i cittadini sono praticamente tutti pronti ad offrirle.

Nel pomeriggio presso la stazione ferroviaria si creano assembramenti, ma man mano che i treni passano, di stranieri ne restano sempre meno. In auto arriva qualche oritano e regala vestiti: qualche pantalone, qualche maglietta, qualche giubbotto, ma le più richieste sono le scarpe. Altri concittadini filmano o fotografano le partenze, uno dei momenti essenziali di quello che rimarrà tra gli eventi più importanti della storia recente di Oria. I tunisini cercano informazioni sugli itinerari, sui costi dei biglietti e sulle distanze.

All’arrivo dei treni alcuni controllori impediscono l’accesso ai vagoni facendo aprire solo una porta, gli immigrati all’appello sono troppi per far finta di nulla.

L’ultimo treno ad attenderli, tra i più gettonati, è sempre il grande espresso per Roma e Villa S. Giovanni, che poco prima delle 22:00 passa da Oria. Ieri sera sono stati tanti a prenderlo, diverse decine. I volti degli altri passeggeri che guardavano dal finestrino, racconta qualche testimone, erano spaventati dalla seppur pacifica invasione dei vagoni da parte dei tunisini. Difficile intuire quanto a lungo possa essere durato il loro viaggio.

Le destinazioni finali predilette sono tante, quasi tutte all’estero. Per ragioni linguistiche la più gettonata è la Francia, nazione dalla quale molti confessano di essere già stati rimpatriati qualche mese fa, ma ora provano a farvi ritorno da clandestini.

Col passare dei giorni gli oritani hanno scoperto che tutto sommato sono in ampia parte bravi ragazzi. Alcuni hanno il cellulare, altri addirittura il bancomat. Qualcuno va alla ricerca di un conto corrente o di un indirizzo dove far inviare i soldi dai parenti che vivono già in Europa.

Ieri in stazione c’era il pienone, dopo l’ultimo treno in serata di tunisini ne sono arrivati ancora tanti. Secondo le stime di chi li ha visti arrivare, sarebbero stati ben oltre il centinaio. Alcuni, dopo aver appreso della mancanza di treni notturni, si sono diretti verso Latiano o Francavilla seguendo i binari, altri percorrendo le strade provinciali. La maggior parte, però, è rimasta nei pressi della stazione oritana, molti erano nascosti in qualche cespuglio, ad attendere il primo treno della mattina seguente.

Col giungere della notte i carabinieri hanno bloccato il viale della stazione. Tanti oritani si sono fermati per capire cosa succedesse. Intanto i tunisini continuavano a fluire, magari con una piccola pausa ristoro dal vicino paninaro. L’aria era piuttosto calma, qualcuno teneva a precisare verbalmente “l’accordo”: devono andarsene, sono liberi di raggiungere la stazione e di partire, ma qualora qualcuno commettesse qualche torto alla cittadinanza la reazione sarebbe pronta e decisa.

In giro per Oria c’erano poche pattuglie visibili, qualche ora prima in compenso c’era stato un elicottero con un potente faro a scandagliare la città e far godere scene da film. Manduria, dove di immigrati non ce n’erano probabilmente neppure un terzo di quelli che avevano raggiunto Oria, era invece supercontrollata, i nostri collaboratori manduriani ci parlano di camionette della polizia, di pattuglie dei carabinieri, finanzieri e in alcuni orari anche del Corpo Forestale.

Purtroppo come ci disse un funzionario discutendo l’altro giorno presso il campo: “Manduria, che è la città dove si trova il centro, è in un’altra provincia, è normale che ci possano essere di questi problemi”. Eggià, in questo caso non sono solo gli immigrati ad avere problemi di confine.

Oria: gli immigrati partono e la città ne è felice

COMMENTA L'ARTICOLO

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi