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Sarah Scazzi: ritorniamo sulla vicenda dei fiori

Cronaca

Scritto da il 12 Ottobre 2010 - 18:18

In riferimento all’articolo comparso ieri sulla presenta truffa dei fiori per il funerale di Sarah Scazzi, abbiamo ricevuto una lunga telefonata e un messaggio di posta elettronica dalla signora Carmela S. di Castellaneta (TA).

La signora ci ha riferito di essere la destinataria del denaro, o almeno uno dei destinatari, non potendo escludere che siano coinvolte altre persone, ha poi affermato di essersi già messa in contatto con i carabinieri di Avetrana per cercare di chiarire l’accaduto.

Da quanto riferito, essendo in stato di gravidanza, il giorno del funerale preferì non recarsi ad Avetrana (paese distante quasi 100 km da Castellaneta) perché non si sentiva molto bene. Ha quindi ammesso che i fiori non sarebbero stati effettivamente acquistati.

Ha poi aggiunto che solo ieri sera ha prelevato il denaro dalla carta Postepay incriminata e che in presenza di testimoni si recherà presso la famiglia Scazzi per donare la cifra raccolta, a riprova del fatto che non aveva alcuna intenzione di appropriarsi di quel denaro.

Inoltre la signora Carmela, dalle verifiche effettuata sulla lista movimenti della sua carta, ci riferisce di aver ricevuto cifre decisamente inferiori a quelle citate da diversi utenti sul gruppo “Gruppo per cercare Sarah Scazzi”.

Il totale delle somme raccolte sulla carta PostePay, con 8 versamenti, sempre in base a quanto ci ha riferito telefonicamente, si aggirerebbe intorno ai 70 euro, ai quali si sarebbe aggiunta proprio oggi un’altra piccola somma recapitata dalla Svizzera direttamente in busta chiusa all’indirizzo della signora.

Le accuse mosse sul gruppo da diversi utenti l’avrebbero profondamente turbata causandole anche disagio, perché per cifre irrisorie e senza che se ne volesse in alcun modo appropriare, almeno stando alla sua versione dei fatti, è stata pubblicamente calunniata con nome, cognome e altri riferimenti.

Ha aggiunto che, come possono verificare gli stessi utenti del gruppo, la sua operazione è stata svolta sin dall’inizio in piena trasparenza, con la comunicazione di nome e cognome reale, del proprio numero telefonico e persino del proprio indirizzo.

Ovviamente tutto ciò era la sua versione dei fatti, che abbiamo ritenuto giusto riportare. Nell’attesa degli accertamenti che certamente saranno effettuati dagli organi competenti non ci resta che sperare che possa essersi trattato solo di uno spiacevole malinteso.

Sarah Scazzi: ritorniamo sulla vicenda dei fiori

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