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Oria – Immigrazione: il sindaco scrive al Ministro Michela Vittoria Brambilla

Scritto da il 11 Giugno 2011 - 13:13

EMERGENZA IMMIGRATI, INIQUO ESCLUDERE LA CITTÀ DI ORIA (BR) DALLO SPOT TELEVISIVO “RISARCITORIO”

Cosimo Pomarico, sindaco di Oria

Pregevolissimo Signor Ministro,

Le scrivo la presente per esprimerle il mio più profondo stupore, misto ad amarezza, a seguito della decisione da parte del Suo Dicastero di escludere Oria, provincia di Brindisi, dallo spot televisivo “risarcitorio” dei disagi patiti e tuttora patiendi correlati all’emergenza immigrazione.

La Città che mi onoro di rappresentare, Signor Ministro, è quella maggiormente penalizzata dalla presenza del Centro d’accoglienza, che formalmente è ubicato in agro di Manduria (Taranto) presso l’ex Aeroporto militare, ma di fatto è ben più contiguo al territorio oritano.

Oria è stata e continua ad essere una sorta di crocevia tra l’Africa dei moti popolari, contro l’oppressione dei regimi dittatoriali, e il nostro amato Belpaese.

È qui, qualora non ne fosse a conoscenza, che centinaia e centinaia di disperati, hanno trovato e continuano a trovare accoglienza, cibo, aiuti umanitari, sostegno anche economico da parte della popolazione residente.

È proprio Oria, poco più di 15mila abitanti ma uno spirito di solidarietà immenso, ad aver fronteggiato, pur in assenza di una guida politica – il Comune è stato commissariato fino alle Amministrative del maggio scorso – e del sostegno compatto dei Parlamentari eletti in Puglia, una situazione che definire critica è usare un eufemismo.

Le cronache, specie nei mesi di marzo e aprile, hanno registrato episodi di difficile convivenza, com’è fisiologico che sia quando la convivenza sia imposta dall’alto per di più dall’oggi al domani, strettamente collegati alla presenza degli ospiti del Centro, qui efficacemente ribattezzato “Tendopoli”.

Illustri ed autorevoli Suoi Colleghi, Signor Ministro, in più di una occasione avevano garantito la concessione di congrue misure che, in qualche modo, potessero compensare gli sforzi sostenuti. Tra esse è senz’altro da annoverare lo spot promozionale in oggetto, da mandare in onda sulle reti televisive nazionali, proposto e realizzato in forma gratuita da un’impresa giornalistica ed editoriale locale. Un’idea interessante, ed al tempo stesso economica, per essere in qualche modo “risarciti”, quantomeno sul piano morale, dei danni all’immagine inevitabilmente subiti. Grazie a sacrifici immani, da qualche tempo a questa parte il cosiddetto “Grande Salento”, che comprende i territori di Brindisi, Lecce e Taranto, punta decisamente sul Turismo per sopravvivere al grave momento di crisi mondiale. La invito a farci visita per dimostrarLe quali e quante siano le nostre potenzialità.

La “mia” Città, per esempio, conta ben tremila anni di Storia e risorse naturalistiche, architettonico – paesaggistiche e culturali (forse avrà sentito parlare del Castello Normanno Svevo fatto edificare da Federico II e del Corteo-Torneo dei Rioni, prestigiosa rievocazione storica abbinata più volte alla Lotteria Italia) che mi riesce difficile riassumerLe in poche righe.

È per tutta questa serie di motivazioni che oggi, dopo aver appreso del “taglio” di Oria dallo spot promozionale in cui era originariamente presente, ho deciso di scrivere esprimendoLe tutto il mio sdegno dinanzi a una decisione che, al danno dell’emergenza immigrazione, aggiunge la beffa dell’indifferenza da parte del Suo Governo, che rispetto e rispetterò sempre e comunque nonostante la collocazione politica divergente.

Il mio auspicio è che si possa ancora rimediare a questa situazione che, mi consenta, è a dir poco paradossale. Le pare possibile che uno spot “risarcitorio” finisca per non risarcire proprio il territorio che più ne avrebbe le credenziali, il diritto?

Mi auguro che possa essersi trattato, sic et simpliciter, di un fraintendimento, di una svista seppur grave, e non di un provvedimento ad hoc, per motivazioni che sconosco e che, in ogni caso, rifiuterei di comprendere.

Le rappresento, e concludo, un’ultima fonte di ansia: l’immobilismo della maggior parte dei parlamentari pugliesi, e brindisini in particolare. Lei come reagirebbe qualora i Suoi “delegati” nelle massime Istituzioni, e mi riferisco in primis ai Suoi colleghi di partito e coalizione di Governo, badassero a tutto fuorché a farsi portavoce delle istanze dei territori di cui sono espressione? Lei, qualora ne avesse la facoltà, li confermerebbe nei listini bloccati che consentono l’accesso diretto a Montecitorio e Palazzo Madama?

Certo della Sua comprensione e speranzoso di un tempestivo intervento per porre rimedio alla suesposta situazione incresciosa, Le rinnovo l’invito nella “mia” Oria perché possa rendersi conto in prima persona che non Le ho raccontato falsità, ma semplicemente la realtà dei fatti.

Distinti Saluti.

Oria, 10 giugno 2011.

F.to
Cosimo Pomarico,
Sindaco di Oria

 

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