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Sarah Scazzi: presunta truffa dei fiori

Sull’episodio, a seguito di diverse segnalazioni, indagherebbero i Carabinieri.

Il corteo funebre

È brutto crederci, eppure secondo alcuni sarebbe proprio accaduto. Qualcuno avrebbe lucrato sulla tragica uccisione di Sarah Scazzi per realizzare una truffa da diverse migliaia di euro ai danni di centinaia di cittadini.

A segnalare il presunto episodio di sciacallaggio sono numerosi componenti del “Gruppo per cercare Sarah Scazzi”, presente su Facebook con oltre 45 mila iscritti.

Subito dopo la scoperta del cadavere della ragazzina di Avetrana, tanti iscritti al gruppo, che per settimane avevano sperato che Sarah fosse ritrovata viva, commossi e addolorati per la tragico epilogo, avevano pensato di inviare un proprio pensiero.

Alcuni mazzi di fiori nel corteo funebre di Sarah

Così, molti di loro, essendo lontani da Avetrana, avevano organizzato una raccolta di fondi per inviare delle rose al funerale.
L’iniziativa, piaciuta a tanti, si sarebbe ingrandita e, a quanto pare, le rose da inviare erano diverse migliaia, tra rose singole e mazzi da 10, 20 o più fiori.
Qualcuno del gruppo, tra parenti e amici, avrebbe raccolto con impegno anche oltre 1000 euro. Qualcun altro, per promuovere l’iniziativa, ha creato persino un sito Internet.

Due corone al funerale di Sarah, la prima del Comune di Avetrana, la seconda dei Detenuti del Carcere di Taranto

I soldi, tre euro a rosa, per un totale di molte migliaia di euro, su suggerimento di differenti “nickname”, alcuni dei quali divenuti ingenuamente garanti del presunto raggiro, sarebbero poi stati versati in diverse tranche su una carta ricaricabile PostePay, indicata da uno degli iscritti al gruppo che si era proposto come tramite per la conclusione dell’acquisto presso un fioraio del tarantino.

La brutta sorpresa sarebbe giunta dopo i funerali della ragazzina, in quanto nelle riprese televisive non vi sarebbe stata alcuna traccia delle rose acquistate e molti dei “nickname” coinvolti nella raccolta finale dei soldi si sarebbero volatilizzati nel nulla.

Alcuni utenti del “Gruppo per cercare Sarah Scazzi”, comprensibilmente inferociti, fanno sapere che sull’episodio ora indagherebbero i carabinieri, presso i quali in molti avrebbero già presentato segnalazioni e denunce. Proprio i militari della stazione di Avretrana, è scritto in una discussione, invitando alla cautela prima di giungere a conclusioni affrettate, avrebbero consigliato a tutti coloro che hanno versato soldi di conservare le ricevute e a recarsi presso il più vicino comando dell’Arma per segnalare l’accaduto.

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