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Ritrovata auto rubata ad Oria, arrestato un uomo a Latiano

Si sa, spesso le voci di paese corrono più  veloci dei dati ufficiali e in città se ne parla da un paio di mesi: una forte ripresa dei furti d’auto ha riguardato tutta la zona.

Oggetto di furto soprattutto modeste utilitarie e motocarri, facili da portare via e di proprietà di persone semplici non sempre pronte alla denuncia.

Furti a scopo di estorsione, che come risaputo in molti casi si concludono con il pagamento di un cavallo di ritorno, una mazzetta da 500 euro in su per riavere in poche ore il proprio veicolo. Con proprietari che temendo di non rivedere mai più la propria auto pagano senza rivolgersi alle forze dell’ordine, rischiando così una denuncia per favoreggiamento e scendendo a patti con i ladri.

Altre volte, probabilmente nei casi in cui i malcapitati derubati si rifiutino di pagare e sporgano denuncia, oppure in caso di richieste su commissione, il mercato nero dei pezzi dei ricambio rappresenta per i malviventi una valida alternativa per monetizzare.

L’impennata dei dati relativi alle denunce dei furti d’auto, che rappresentano certamente la punta dell’iceberg del fenomeno, ha fatto scattare mercoledì sera un controllo in un’autofficina di Latiano. I carabinieri della locale stazione hanno rinvenuto una Smart rubata ad Oria di cui era stato denunciato il furto martedì 15 febbraio, la calandra di una Lancia Y rubata a Grottaglie ad ottobre e decine di altri pezzi di autoveicoli di dubbia provenienza. Trovata anche una pistola scacciacani con la matricola abrasa e la canna modificata per apparire come un’arma vera.

A seguito del ritrovamento è stato arrestato il ventunenne latianese Antonio Chirone, gestore dell’officina che ora dovrà giustificare la presenza del materiale ritrovato e indicarne la provenienza.

Chirone dopo le formalità di rito è stato associato presso la casa circondariale di Brindisi.

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