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Richieste 10 condanne per presunti affiliati SCU, 12 anni per un oritano

(ANSA) Condanne a pene comprese tra i 10 e i 26 anni di reclusione sono state richieste dal pm della Dda di Lecce, Alberto Santacatterina, al termine del processo chiamato “Calypso” in cui sono imputate 10 persone per associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata al traffico di droga, alla detenzione di armi e al gioco d’azzardo.

Tra gli imputati il boss ostunese Albino Prudentino e il mesagnese Daniele Vicientino il quale, secondo le risultanze delle indagini condotte dai Ros di Lecce, aveva assunto ruolo di vertice negli assetti della Sacra corona unita brindisina. Per Vicientino è stata invocata dalla pubblica accusa una pena pari a 26 anni, 20 12 anni (ndr. non 20 come era stato erroneamente scritto dall’ANSA, nel dispaccio qui integralmente riportato) per Bruno Bembi, il presunto capozona di Oria, 16 per Prudentino.

Il pentito Ercole Penna

Nell’inchiesta che portò il 29 settembre del 2010 all’emissione di 11 ordinanze di custodia cautelare, era coinvolto con ruolo apicale anche l’attuale collaboratore di giustizia Ercole Penna, detto “Lino lu biondu”, che ha poi rivelato agli inquirenti un dettaglio sul quale si è in parte incentrata la requisitoria del pubblico ministero, ossia la rinuncia della nuova Scu ai riti di affiliazione.

«A questi riti magici non ci teniamo», ha detto Penna durante una delle audizioni. Nell’ambito dello stesso procedimento Penna è stato giudicato con rito abbreviato e condannato a 8 anni. Nel processo sono costituti parte civile l’associazione Antiracket e il Comune di Mesagne, oltre all’Avvocatura dello Stato.

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