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Ostuni/Oria: arrestato per maltrattamenti in famiglia, era accecato dalla gelosia

Cronaca

Scritto da il 6 Aprile 2013 - 13:41

La moglie, originaria di Oria, sarebbe stata minacciata di morte con un coltello e picchiata in più occasioni.

Foto di repertorio

Foto di repertorio

Gli agenti del Commissariato di Polizia di Ostuni, guidati dal Dott. Francesco Angiuli, hanno arrestato ieri pomeriggio l’ostunese Francesco Natolo, di 38 anni.

Il provvedimento, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi dott. ssa Paola Liaci, su richiesta del Sost. Proc. della Repubblica dott. Valeria Farina Valaori, è giunto al termine di complesse indagini, partite il 12 febbraio 2013.

Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, il 10 febbraio scorso, Natolo, che vive ad Ostuni con la famiglia, rientrò in casa dopo una serata in discoteca, trovando su un mobile un berretto che non gli apparteneva.

L’uomo, credendo che fosse stato dimenticato da un potenziale amante della moglie, aggredì la donna che dormiva, la minacciò e la colpì in volto, provocandole un grosso ematoma all’occhio destro.
Tutto ciò nonostante la donna cercasse di spiegare al marito che quel berretto era stato dimenticato la sera precedente da un suo stesso amico. La moglie, di origini oritane, dopo che il marito si addormentò, scappò via, rifugiandosi presso l’abitazione della madre, ad Oria.

Nelle ore successive l’uomo era riuscito convincere la moglie a tornare a casa, rassicurandola con degli SMS.

Nei giorni successivi la situazione però non migliorò. Natolo avrebbe continuato a minacciare di morte la moglie, anche con l’uso di un coltello, e a picchiarla in presenza della figlia di 12 anni e del figlio di 5 anni.

Fu proprio la figlia che si rivolse ad un uomo residente nello stesso condominio, riferendo quanto stava avvenendo in casa. Il vicino chiese immediatamente l’intervento della Polizia, che si recò subito presso l’abitazione.

Francesco Natolo

Francesco Natolo

La mamma dei due bambini fu dapprima condotta in ospedale, poi in Commissariato, dove furono avviate le indagini che si sono concluse con l’arresto di ieri pomeriggio.

Dai riscontri eseguiti dagli agenti è scaturito uno stato di prostrazione e dipendenza psicologica in cui la donna e i bambini versavano da circa sette anni, per effetto dei comportamenti violenti ed intimidatori cui era sottoposta dal marito.

La donna ha riferito circostanze di violenze subite nel 2008, 2009, 2011 e 2012 a causa dell’ossessiva gelosia dell’uomo. In alcune occasioni la donna aveva anche sporto denuncia, mentre altre volte non aveva raccontato a nessuno delle lesioni subite per paura di ulteriori rappresaglie.

Ora il marito geloso dovrà rispondere di reiterati maltrattamenti in famiglia, abuso dei mezzi di correzione o disciplina, lesioni personali e minacce gravi continuate.

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