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Oria senza Sindaco: la cronologia dell’ultima settimana politica

Da lunedì scorso a oggi pomeriggio, quando si è appreso il nome del commissario che guiderà la città sino a marzo 2015.

Offriamo ai lettori una breve e comoda carrellata di quanto accaduto negli ultimi 8 giorni a Oria; una settimana per la politica oritana certamente non di secondaria importanza.

Lunedì 13 ottobre
Nessuno dei due consiglieri comunali oritani candidati al nuovo Consiglio provinciale riesce ad approdarvi.

Martedì 14 ottobre
Manca il numero legale e salta il Consiglio comunale dedicato – tra le varie cose – al Bilancio preventivo 2014.

Mercoledì 15 ottobre
Il sindaco Cosimo Pomarico revoca le deleghe agli assessori Cosimo Assanti (in quota SEL) e Claudio Zanzarelli (in quota PD), presenti ininterrottamente nella Giunta comunale fin dall’inizio dell’Amministrazione Pomarico; poi annuncia le proprie dimissioni che in un comunicato così motiverà: “Detta decisione è scaturita a seguito del comportamento di alcuni consiglieri comunali di maggioranza: Antonio Fullone, Domenico D’Ippolito e Giancarlo Marinò. Essi, senza alcuna valida motivazione, non presentandosi in Consiglio Comunale, il giorno 14 ottobre u.s., non hanno consentito l’approvazione del bilancio preventivo, atto decisivo per sbloccare i servizi scolastici, le autorizzazioni a costruire della cosiddetta C/17, il regolamento della zona PIP e l’esternalizzazione del mattatoio comunale”. Pomarico tuttavia aggiunge: “Qualora detti consiglieri dovessero dichiarare, in tempi utili, la loro disponibilità a votare il bilancio […] potrò valutare la revoca delle mie dimissioni, limitatamente al tempo necessario per l’approvazione di detti provvedimenti, utilissimi e strategici per lo sviluppo e il futuro di Oria”.

Giovedì 16 ottobre
Il Consiglio comunale, riunito in seconda convocazione e con la presenza di 6 consiglieri, approva quale ultimo atto l’argomento all’ordine del giorno riguardante il mattatoio comunale; poi viene meno anche il numero legale. In serata il sindaco Pomarico affida al suo profilo facebook la dichiarazione che le sue dimissioni sono irrevocabili (al contrario di quelle del 2013, prima rassegnate e poi ritirate).

Venerdì 17 ottobre
Cala il sipario sull’Amministrazione Pomarico, durata tre anni e cinque mesi: i consiglieri comunali Pino Carbone (candidato sindaco sconfitto nel 2011) e Giancarlo Marinò (SEL) depositano all’Ufficio protocollo del Comune le dimissioni di ben 11 consiglieri comunali. I dimissionari – oltre ai due citati “ambasciatori” – sono: Tommaso Carone, Domenico D’Ippolito, Cosimo Ferretti, Antonio Fullone, Angelo Mazza, Pietro Pasulo, Gianfranco Sorrento, Leonzio Spina, Ermanno Vitto. In un comunicato diffuso nella stessa giornata i consiglieri Carone, Ferretti, Mazza, Spina e Pasulo chiariscono: “Le dimissioni presentate con gli altri consiglieri comunali non rappresentano un manifesto politico così come non sottintendono accordi elettorali”.

Sabato 18 ottobre
Pomarico diffonde un comunicato in cui dichiara di aver lasciato tutto in ordine, ringrazia chi lo ha sostenuto, porge i suoi auguri di “buon lavoro” al veniente Commissario prefettizio e denuncia “Un patto di ferro tra consiglieri della minoranza e i fuoriusciti dalla maggioranza, tramato da lungo tempo con riunioni e cene, per far cadere una Amministrazione diventata scomoda e da eliminare, proprio per il buon lavoro svolto e i successi ottenuti, compromettendo il futuro politico di questi signori e per prendere in eredità la gestione di tutto ciò che fino ad oggi si è realizzato in opere e servizi”. Pronta la replica degli ormai ex consiglieri Carone, Ferretti, Mazza, Spina e Pasulo: “Vogliamo smentire categoricamente, senza tema che qualcuno possa dire il contrario, che i sottoscritti non hanno mai tramato in riunioni e cene di cui straparla l’ex sindaco; non solo, non c’è alcun patto di ferro fra i sottoscritti e i consiglieri fuoriusciti dalla maggioranza; e possiamo dire di più, che non abbiamo mai stretto alcun patto di ferro con nessuno”. L’ex sindaco inoltre punta il dito contro alcuni consiglieri che “ogni giorno, con accanita prepotenza, mi dettavano l’agenda sulle cose da fare e non fare, secondo i propri desideri personali”.

Domenica 19 ottobre
Il cielo regala agli oritani una giornata quasi estiva. Le armi tacciono.

Lunedì 20 ottobre
Aria tesa, disorientata, surreale a Palazzo di Città. Scatoloni da riempire ed effimere targhette affisse alle porte da rimuovere. Si attende la nomina del Commissario prefettizio che traghetterà Oria fino al maggio 2015. Mentre le campane delle chiese oritane annunciano mezzogiorno, il Comune di Oria è ancora sede vacante. Nel primo pomeriggio si apprende il nome del commissario: sarà il viceprefetto Pasqua Erminia Cicoria, 56enne, capo di Gabinetto della Prefettura di Brindisi.

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