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Oria: “Se non Forconi, forchette?” secondo Leonzio Patisso

Politica

Scritto da il 27 Gennaio 2012 - 1:03

Riportiamo un’opinione espressa da Leonzio Patisso in merito al cosiddetto “movimento dei Forconi”.

Leonzio Patisso

«Penso che le forche non mi hanno mai convinto, figuriamoci poi i forconi o i forcaioli, è prima di tutto un fatto di pelle, istintivo, che però ha a che fare con corsi e ricorsi storici e che sollecita una semplice considerazione finale. Ne ho viste tante di queste rivolte. Sinceri malcontenti popolari e proteste che troppo spesso finivano per essere manipolate da banditi asserviti al potere superiore. Dai Boia chi molla del fascista Ciccio Franco a Portella della Ginestra, con Salvatore Giuliano mandato a far strage dei contadini in rivolta. Anche la Mafia è nata come entità a difesa degli oppressi. Abbiamo visto come è finita.Il senso di queste “lotte” è che puoi ribellarti ma solo come piace a chi già comanda infatti oggi nessuno si lamenta, dei soliti che, dicono di essere la maggioranza silenziosa, quando vi sono milioni di lavoratori che scioperano e manifestano pacificamente in tutta Italia preoccupandosi di non creare troppi disagi ai cittadini: milioni di lavoratori che scioperano con CGIL CISL e UIL creano dissenso nei ben pensanti, i blocchi stradali dei padroncini organizzati dai forconi creano invece consenso nei ben pesanti.

I mali di questo nostro paese non nascono ieri mattina. Guarda caso in diciassette anni di Berlusconismo reale, neppure dopo che, sotto il Berlusca quando tutto “andava bene”, il gasolio era raddoppiato e aveva quasi raggiunto il prezzo della benzina, non s’è levato, che dico un forcone, ma neppure una forchetta, contro la povertà, la disuguaglianza e il sistema di potere che da sempre opprime i cittadini, i giovani, i disoccupati, i lavoratori.
Ora riecco i tassisti incazzati, gli autotrasportatori e i blocchi stradali. Le pistolettate, le intimidazioni e le botte contro chi non si associa alla protesta. Gli annunci che “ritorneremo presto”. Neanche un mezzo manganello o una bomboletta di gas a sedare le proteste e i blocchi stradali penalmente rilevanti, al contrario di ciò che succede in altre occasioni.

Quando ci sono di mezzo gli autotrasportatori – è più forte di me – vengono in mente gli scioperi che paralizzarono il Cile di Allende, per poi placarsi una volta che il fascismo di Pinochet, sponsorizzato dalle multinazionali, si incaricò di fare piazza pulita del governo popolare cileno.

Se tra i forconi ci sono di mezzo i fascisti non ci dobbiamo sorprendere perchè il fascismo è rivoluzionario, ma nel senso che, dopo essersi accaparrato i consensi del popolo ed essersi proclamato difensore della nazione, dopo aver rovesciato il mondo, alla fine rimette sempre le cose al loro posto, cioè a vantaggio dei (pre) potenti».

Oria: “Se non Forconi, forchette?” secondo Leonzio Patisso

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