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Oria: pena definitiva e carcere per gli assassini di Mario Nania

Mario Nania

Mario Nania

Dopo quattro anni e mezzo il conto della giustizia è arrivato per Michele Carbone, di 54 anni, e suo figlio Francesco di 24.

Era il 9 aprile del 2010, quando durante una lite nei pressi della loro abitazione in contrada Pasquini a Oria, colpirono a morte con pugni e bastonate Mario Nania, 58/enne loro vicino di casa.

Nel primo pomeriggio, il rumore delle motoseghe e dei macchinari impegnati nella potatura degli alberi di Nania aveva infastidito  Michele Carbone, che iniziò uno scontro con il suo vicino. Alla zuffa prese parte, poco dopo, anche Francesco, che in concorso con il padre infierì sul corpo di Mario Nania, causandogli gravi lesioni alla testa.

Per il pensionato, trasportato in ospedale, non ci fu nulla da fare, morì dopo qualche ora.

I due Carbone furono subito arrestati, ma poi erano tornati in libertà in attesa del giudizio definitivo, che è arrivato nei giorni scorsi.

Secondo quanto stabilito dai giudici, il padre dovrà espiare una pena residua di 12 anni, 10 mesi e 23 giorni, mentre per il figlio gli anni di reclusione rimanenti sono 16.

Per questo, su disposizione della Procura della Repubblica di Brindisi, nel primo pomeriggio di ieri sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di Oria. Entrambi sono stati tradotti presso la casa circondariale di Brindisi.

La fine di un incubo per i parenti di Nania, che erano costretti ad incontrare molto spesso Michele Carbone in giro per la città. Lo stesso, secondo quanto riferito a Oria.info, forte della sua libertà in alcune occasioni li avrebbe persino salutati a suon di clacson.

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