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Oria – Omicidio Nania: Ascoltato dal Gip Francesco Carbone

Francesco Carbone di OriaPotrebbe aggravarsi la posizione di Francesco Carbone, il ventenne accusato insieme al padre Michele di concorso in omicidio per la morte del pensionato Mario Nania.

I fatti risalgono al pomeriggio di venerdì 9 aprile, quando in un terreno vicino all’abitazione dei Carbone si stavano svolgendo dei lavori di potatura degli alberi di ulivo di proprietà di Nania.
Secondo la ricostruzione dei fatti, Michele Carbone, 50 enne padre del ragazzo, non sopportava i rumori generati dal taglio e dalla macinatura dei rami, si era perciò rivolto al Nania con la pretesa di sospendere ogni attività. Ne era nato dapprima un diverbio e poi una zuffa, durante la quale il giovane Francesco era intervenuto in difesa del padre, che stava avendo la peggio, colpendo Nania più volte con calci e pugni al volto. A quel punto il pensionato era caduto a terra e pare fosse stato colpito in testa con un bastone da Michele.

Il giovane, ascoltato in mattinata dal giudice per le indagini preliminari Paola Liaci, ha raccontato la sua versione dei fatti, ammettendo di essere intervenuto in difesa del padre che era stato colpito per primo con un bastone da Nania e di aver colpito quest’ultimo con diversi pugni al volto fino a farlo stramazzare al suolo.
Poi ha aggiunto di essere subito scappato via preso dal panico e di aver visto il padre che cercava di colpire Nania con un bastone, senza però riuscirci perché lontano.

Dettaglio quest’ultimo che, se trovasse riscontro nelle testimonianze dei presenti, nei rilievi e nei dati raccolti con l’autopsia, potrebbe imputare la morte non alle bastonate, ma ai soli colpi inferti dal ragazzo e alla caduta, scagionando il padre Michele Carbone.

Il giovane, che rimarrà in carcere, è stato assistito durante l’interrogatorio dagli avvocati Raffaele Pesce e Ladislao Massari. Uscito di scena invece l’avvocato Pasquale Fistetti, che aveva in un primo momento assistito Michele Carbone e ora ha rinunciato all’incarico difensivo.

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