Oria: Facebook è una giungla in città
Facile trovarsi schierati per questa o quella iniziativa, ad opera di altri, senza neppure un click.
Tra decine di profili falsi e trovate più o meno fantasiose, l’utilizzo che si fa di Facebook qui ad Oria è piuttosto singolare, se non addirittura pericoloso. Lo è soprattutto in questo inizio di campagna elettorale.
Capita di ritrovarsi iscritti d’ufficio a gruppi di politicanti, che subito dopo spacciano quelle “adesioni coatte” come spontanee manifestazioni di vicinanza politica.
Ogni singolo utente iscritto ai gruppi viene sbandierato come se equivalesse ad un voto espresso nella cabina elettorale, anzi, lo si osanna come se valesse persino di più.
La speranza probabilmente è quella di avere di riflesso un risultato reale, magari acchiappando il voto dei più ingenui, che potrebbero essere affascinati da quello che gli viene mostrato come un successone, ma in realtà è poco più di una ragazzata.
Peccato che nessuno abbia evidenziato a sufficienza il meccanismo di funzionamento dei nuovi gruppi di Facebook, dove le persone non accedono più per libera e indipendente scelta, magari dopo invito, ma semplicemente perché qualche “amico” le aggiunge e le sbatte direttamente dentro.
Se non si fa attenzione alle notifiche, cosa frequente fra molti utenti inesperti, ci si ritrova senza saperlo a campeggiare e, di fatto, a “schierarsi” nella pagina del partito “x” o del movimento politico “y”, con tanto di nome, cognome e foto.
Approfittando poi di giornalisti inesperti sui meccanismi di funzionamento dei social network, se ne vedono delle belle. Giornali e tv finiscono per fare da cassa di risonanza alle trovate più fantasiose. A volte succede l’inverosimile.
Capita che un gruppo che in realtà ha solo due iscritti (quello vero) si tramuti repentinamente, per esigenze televisive, in un mega gruppo da oltre settecento iscritti.
È questo il caso “fresco fresco” di una campagna su Facebook per ottenere la riapertura del castello di Oria. Il maniero che riaperto dopo il restauro è poi stato nuovamente chiuso al pubblico (ma non alle comitive organizzate) un paio di mesi fa.
Iniziativa spinta da motivazioni in parte condivisibili, ma che per ragioni varie stava riscuotendo un successo pari a zero, o poco più. Basti pensare che il gruppo su Facebook “Oria Castello per tutti” pubblicizzato su un blog locale aveva ricevuto la bellezza di due “adesioni”: lo stesso creatore del gruppo e la sua consorte.
Poi arriva la tv locale e tutto cambia, d’improvviso nel servizio spuntano 762 sostenitori, con tanto di pagina inquadrata.
Com’è possibile il miracolo? A segnalarci un’anomalia e stimolarci
nella riflessione è stato un nostro amico e lettore, che credendoci coinvolti ci ha scritto:
Ciao mi è arrivato il messaggio che è stato cambiato il nome del gruppo per il terremoto in Abruzzo ora si chiama Oria castello per tutti sapresti dirmi perchè?
Per prima cosa riteniamo opportuno chiarire che la lodevole iniziativa pro terremoto l’avevamo ampiamente pubblicizzata, a suo tempo, ma il gruppo e la raccolta non erano gestiti da noi.
In secondo luogo, è da evidenziare che il segreto della miracolosa moltiplicazione dei “fan” è praticamente svelato, proprio grazie alla segnalazione che ci è stata inviata.
I gruppi su Facebook sono rinominabili, cioè si può benissimo modificarne il titolo, la descrizione e le foto, senza perdere gli iscritti. È proprio quello che pare essere accaduto in questo caso.
Per dimostrare il successo della richiesta di riapertura del castello, il promotore, che era evidentemente anche amministratore del popoloso gruppo dedicato ai terremotati dell’Abruzzo, ha modificato le informazioni della pagina di discussione ed eliminato tutte le foto e i commenti vecchi, spacciando in un battibaleno gli iscritti come sostenitori della neonata iniziativa contro le decisioni dei proprietari del castello.
Una pratica piuttosto comune in altri contesti, ma in questo caso fastidiosa, anche, e soprattutto, perché messa in atto sfruttando un gruppo nato per tutt’altra iniziativa di solidarietà.
La prova del cambio di nome la si può avere facilmente chiedendo agli iscritti al vecchio gruppo, che sono stati allertati sul cambio di nome con un messaggio di Facebook, o più semplicemente cercando su Google “Aiuti per l’Abruzzo, Centro Raccolta Oria (Br) facebook” e vedendo come il vecchio gruppo, ancora presente (per qualche giorno) nella pagina di ricerca, in realtà ora abbia un nuovo nome, mentre nella copia cache ci sia ancora quello vecchio.
Quindi occhi aperti su Facebook, soprattutto se siete soliti frequentatori di lidi oritani non abboccate al primo amo gettato in rete. L’inghippo è sempre in agguato e nei prossimi due mesi c’è da scommettere che ne vedremo di tutti (e da tutti) i colori …ahinoi non solo su Facebook.
Concludiamo anticipando che il castello, per scelta dei proprietari, dovrebbe essere nuovamente visitabile da tutti da aprile.
Vista la tematica ne approfittiamo, se apprezzate Oria.info unitevi liberamente a noi iscrivendovi alla nostra pagina www.facebook.com/oria.info
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Bravo Claudio
Sono il “giornalista inesperto di social network” -___-
Quello che, non avendo ricevuto la mail di un lettore (“Ciao mi è arrivato il messaggio che è stato cambiato il nome del gruppo per il terremoto in Abruzzo ora si chiama Oria castello per tutti sapresti dirmi perchè?”) era semplicemente impossibilitato, più che enesperto, a scoprire l’inghippo (Per dimostrare il successo della richiesta di riapertura del castello, il promotore, che era evidentemente anche amministratore del popoloso gruppo dedicato ai terremotati dell’Abruzzo, ha modificato le informazioni della pagina di discussione ed eliminato tutte le foto e i commenti vecchio). Mi scuso, ovviamente, per l’IMPERDONABILE l’inesperienza da social network 🙂
Era ora Claudio!…che qualcuno spiegasse come funziona facebook….sai ultimamente piu’ di qualcuno si sta elogiando di avere molti sostenitori per le sue “idee pazze”….e pensano pure di ottenere chissa che risultati….mah?…poveri illusi…forse non hanno ancora capito che molte di quelle “adesioni”…non sono altro che un mezzo per CURIOSARE sui tanti profili o gruppi che nascono su facebook…..e si….siamo proprio un paese di curiosi…pronti a farci i fatti altrui.
Ciao Michele, la parola “approfittando” credevo fosse esplicativa.
Non volevo essere polemico nei tuoi confronti. Tu eri certamente inconsapevole di alcuni passaggi antecedenti e hai creduto a quanto ti era stato riferito.
Il problema però esiste, ed è una diffusa tendenza di giornali e tv a farsi ipnotizzare dalla parola magica “Facebook”.
Capire, e soprattutto far capire, che tutto sommato un gruppo non ha tutto questo valore, in qualche caso sarebbe utile.
Usare Facebook acriticamente, a mo’ di ente certificatore di qualità delle iniziative, in alcuni casi porta a conclusioni irreali..
Ti saluto con stima,
Claudio
Più che altro, è poco carino prendere in giro il giornalista. So bene come funziona facebook ma, non potendo indagare sulle modalità di creazione, mi sono fidato di quanto mi è stato detto. Intendiamoci, sono d’accordo con te: non credo che un gruppo, a meno che non caghi qualche discussione interessante, abbia gran valore, a prescindere dal numero di iscritti. Diciamo che fa colore. E diciamo che le cose, in un modo o in un altro, vengono sempre fuori. Stay Tuned 🙂
Sapessi quante cantonate ben più gravi è capitato di prendere a me, una volta un annetto fa ho scritto che uno era morto (perché una presunta testimone oculare mi aveva riferito così, assicurandomi più volte di averlo visto morto stecchito) e invece, dopo che l’articolo era stato letto da diverse centinaia di persone, ho scoperto che quello era vivo e vegeto. A noi che facciamo notizie in tempo reale, grazie alla partecipazione dei tanti amici frequentatori del sito, capita molto spesso.
Figuriamoci se per lo specifico caso, ben più lieve, volessi o potessi prendere in giro direttamente te.
Quello che prendo in giro, ripeto, è una consuetudine (di tutti, non solo della tv per cui lavori), cioè quella di creare notizie sui numeri di Facebook. Tu intelligentemente non ci credi, neppure il pubblico ci crede, perché fesso non è, ma i promotori a volte invece ci credono e si convincono…. Chiaramente mi riferisco non tanto alla seconda parte dell’articolo, quella che indirettamente ti ha tirato in ballo, bensì alla prima, quella più generica.
Buon 150 anni 🙂
Non mi riferivo a te. Mica sei tu che mi hai preso in giro 🙂