Elia resta uno dei 37 indagati complessivi, ma per per assenza di gravi indizi di colpevolezza, torna a piede libero. Il cegliese, promoter di una compagnia di telefonia, è accusato dalla procura di aver spalleggiato una presunta organizzazione dedita proprio alle truffe ai danni di società di telefonia.
I presunti partecipanti al sodalizio, con base a Oria, mediante aziende fittiziamente costituite con indirizzi di comodo oppure sostituendosi a persone ignare di cui utilizzavano fraudolentemente i dati personali, concludevano contratti per la fornitura di servizi telefonici e apparati tecnologici (telefoni, computer, tablet, ecc.), di cui non pagavano le fatture, rendendosi, poi, irreperibili e rivendendo gli apparati truffati.