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Operazione AIRO: 19 arresti, video e dettagli investigativi

Cronaca

Scritto da il 21 Maggio 2013 - 16:49

Le indagini che hanno portato all’arresto odierno di 18 persone (più un latitante) e vedono complessivamente 37 persone indagate, sono partite da una rapina avvenuta nel 2008 ai danni di una signora anziana che viveva in una villa di Francavilla Fontana.

Gli accertamenti operati dai Carabinieri non consentirono di individuare elementi sufficienti per inchiodare i rapinatori, ma permisero di scoprire una serie di meccanismi che ruotavano intorno ad un gruppo criminale, con base ad Oria, che si dedicava a truffe ai danni di aziende ed operatori di telefonia mobile, ai furti, alle estorsioni e allo spaccio.

In flagranza di reato, per questi fatti, erano state già arrestate negli ultimi anni 9 persone.

Nelle foto alcuni oggetti provento di truffe, le armi e la droga, sequestrati nel tempo dai militari (ulteriori dettagli qui)

Il seguito delle indagini

I militari, mediante appostamenti e pedinamenti, ma anche con intercettazioni telefoniche, sono riusciti a ricostruire numerosi episodi di truffa ed estorsione mediante “cavallo di ritorno”.

Per alcuni degli indagati, secondo quanto riferito da procuratore capo Marco Dinapoli, quello della restituzione delle auto rubate era un «business», ritenuto quasi normale. Frequenti e senza grosse cautele le chiamate per chiedere il proprio “compenso” per impegnarsi a far ritrovare il mezzo oggetto di furto. Telefonate, non sfuggite all’orecchio attento dei militari, effettuate sentendosi protetti da SIM card ottenute mediante truffa con intestazioni fasulle.

Curioso come, durante una conversazione per richiedere denaro dopo il furto di un’auto, alla richiesta di sconto da 1200 a 1000 euro da parte della vittima, l’estorsore si fosse lamentato, evidenziando come quelle 200 euro fossero importanti, perché lui si stava dando da fare, rischiando un possibile arresto (poi realmente arrivato). Inoltre, qualora la cifra fosse scesa, l’auto sarebbe stata ceduta ad acquirenti interessati.

Diversa l’attività di truffa ad aziende e compagnie telefoniche, messa in piedi, secondo gli inquirenti, anche grazie all’aiuto di due insospettabili: un consulente finanziario e un ragioniere con competenze  informatiche, che in passato era stato persino consulente della procura.

I due professionisti, secondo gli inquirenti, si sarebbero occupati soprattutto della parte burocratica e della fornitura di documenti falsi utilizzati dal gruppo per l’intestazione di ordini e contratti.

Fondamentale, per completare la filiera delle truffe, sarebbe stata anche la complicità di due spedizionieri di un corriere espresso nazionale. Questi dopo aver consultato telefonicamente altri componenti dell’organizzazione, all’arrivo di plichi indirizzati a cittadini vittime di furto d’identità, avrebbero dirottato le spedizioni verso i truffatori.

Tutti gli elementi raccolti tra il 2008 e il 2009, aggiornati e circostanziati nel tempo, hanno portato all’ordinanza di custodia cautelare eseguita questa mattina. Tutto ciò nonostante alcune delle vittime del presunto gruppo criminale non avessero sporto denuncia. Addirittura proprio alcuni operatori di telefonia nazionali, seppur truffati di traffico telefonico e di cellulari, da una valutazioni di costi-benefici non avevano ritenuto di dover sporgere denuncia. La Procura, vista la gravità dei reati ipotizzati, ha comunque proceduto ad attivare le indagini d’ufficio.

Il capo

Un ruolo di spicco all’interno del sodalizio criminale sarebbe stato quello di Francesco Palmisano e della sua compagna, lasciata oggi ai domiciliari perché in gravidanza. Quest’ultima in alcune occasioni si sarebbe finta al telefono la segretaria di false aziende, utilizzate per perpetrare le truffe. Tutti gli altri arrestati avrebbero avuto un ruolo attivo con compiti specifici e il gruppo sarebbe stato tutt’ora efficiente.

Il blitz

L’operazione di questa mattina ha visto coinvolti circa 60 uomini del Comando Provinciale di Brindisi, ed in particolare dei reparti dipendenti dalla Compagnia di Francavilla. Impiegati anche uomini dei Comandi Provinciali di Nuoro, Matera, Taranto e Bari, dove erano domiciliati alcuni soggetti destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare.

Quattro degli indagati erano già in carcere, a Brindisi e Taranto, dove sono stati colpiti dalla nuova ordinanza. Due di essi erano stati arrestati nelle scorse settimane per il furto di un trattore.

Durante le fasi operative i Carabinieri si sono avvalsi del supporto di unità cinofile provenienti da Modugno e degli elicotteri del VI Elinucleo di Bari – Palese.

L’elicottero, dislocato soprattutto su Oria, è stato utilizzato per evitare eventuali tentativi di fuga, che non ci sono stati. L’unico soggetto che manca all’appello, secondo i Carabinieri non era presente ad Oria per altre vicende.

All’arrivo dei militari uno degli arrestati ha provato a lanciare dalla finestra alcuni telefonini con SIM. L’azione è stata però notata dai carabinieri che cinturavano l’abitazione e osservavano dall’alto con l’elicottero.

Durante il blitz è stato rinvenuto e sequestrato diverso materiale utile per le indagini: cifre di denaro consistenti e vari strumenti di effrazione, tra cui spadini impiegati per il furto di auto.

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