I reperti sarebbero risalenti ai periodi romano–repubblicano, romano–imperiale ed epoca medievale, verosimilmente di provenienza locale e aventi grande interesse storico–archeologico.
I militari hanno sottoposto a sequestro le monete e hanno denunciato in stato di liberà G.G., con l’accusa di impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato.