Intervento chirurgico per l’alluce valgo
Dall'Italia e dal mondo
Scritto da Redazione il 15 Novembre 2013 - 21:38
Quando le terapie più leggere contro l’alluce valgo non hanno effetto (uso di antinfiammatori, punture di corticosteroidi, applicazione di un tutore) l’ultima spiaggia è l’intervento chirurgico. Ciò si rende indispensabile, ad esempio, quando il valgismo ha indotto una lussazione delle dita e quindi tra l’alluce e la sua sede non vi è più nessun rapporto ortopedico.
Come in molti altri tipi di operazioni chirurgiche moderne, anche quella per curare l’alluce valgo oggi più che mai non mira ad eliminare le strutture e gli elementi anatomici del paziente, ma punta a conservarle il più possibile. Infatti, una delle conseguenze di una cattiva ricostruzione delle cartilagini, può essere la degenerazione artrosica della parte interessata, con conseguenze dolorose e a lungo termine per il paziente.
In genere si praticano delle osteotomie, cioè delle piccole incisioni sull’osso che vengono poi stabilizzate attraverso fili metallici e viti in titanio. Per fare ciò ci sono diverse tecniche, tuttavia quella impiegata maggiormente è una tecnica americana nata nel 1986: la cosiddetta osteotomia Chevron; essa consiste nel praticare un’incisione a forma di coda di rondine sulla testa del metatarso interessato dal valgismo, in modo da far traslare lo stesso verso il metatarso successivo e poter procedere poi al riallineamento delle articolazioni.
Pur essendo vecchia di 27 anni, la tecnica Chevron permette al paziente di appoggiare immediatamente il piede e non presenta il pericolo di particolari conseguenze. Un’altra pratica peraltro molto usata in Italia è la tecnica di Bosch, che consiste nell’incidere la pelle, fare un’osteotomia per far traslare la testa del primo metatarso, e infine impiantare un filo metallico per mantenere la correzione, che dovrà essere mantenuto per circa un mese e mezzo.
Le conseguenze dell’intervento sono: prima di tutto, la scomparsa della borsite ed il restringimento dell’avampiede, il che consente di mettersi le scarpe senza soffrire; in secondo luogo, l’alluce apparirà dritto e non piegato, ed allineato alle altre dita che non verranno più compresse; infine, il paziente avverte una sensazione di benessere ritrovato grazie al miglioramento della postura che si conquista subito grazie alle redistribuzione corretta del peso.
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