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Giovani Avvocati Pugliesi su riforma dell’ordinamento professionale e sovraffollamento delle carceri

 Presidente della Sezione di Brindisi e Coordinatore Regionale, Avv. Domenico Attanasi

Presidente della Sezione di Brindisi e Coordinatore Regionale, Avv. Domenico Attanasi

«Nel 2012 è stata dichiarata l’incostituzionalità della mediazione obbligatoria nel processo civile, provvedimento sbagliato e frutto di grandi iniquità, è stata rivoluzionata la geografia giudiziaria del Paese ed è stata approvata la riforma dell’ordinamento professionale forense. Una legge, quest’ultima, che pur aggiornando una normativa vecchia di 79 anni, non ridisegna la figura dell’avvocato nella società informatica, né gli consente di ricercare nuovi spazi di mercato che permettano, soprattutto ai giovani, di affrontare nuove sfide fuori dal ristretto recinto dei Palazzi di Giustizia. Chiediamo, pertanto, che nella prossima legislatura il testo venga rivisto, innanzitutto perché il sistema di governo dell’Avvocatura non è democratico e vogliamo scegliere i nostri rappresentanti nazionali senza sbarramenti anagrafici, ma anche per rendere davvero valide le specializzazioni forensi, che non possono essere attribuite soltanto frequentando uno sterile corso universitario, o per mera anzianità».

È quanto dichiarano i giovani Avvocati dell’AIGA i quali interverranno domani alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario che si celebrerà presso la Corte d’Appello di Lecce con i Presidenti delle sezioni di Brindisi (Avv. Domenico Attanasi, anche nella qualità di Coordinatore Regionale), Lecce (Avv. Paolo Gaballo) e Taranto (avv. Annamaria Franchini).

I rappresentanti dei legali under45, sottoscrivendo il messaggio del loro Presidente Nazionale – avv. Dario Greco – aggiungono che «usando le parole del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, c’è la necessità di affrontare con «senso di responsabilità, di umanità e di civiltà costituzionale» la «vergognosa realtà carceraria che marchia l’Italia».
«Bisogna prendere atto – continuano i giovani avvocati dell’AIGA – dell’estrema urgenza del sovraffollamento negli istituti di pena, e spiace constatare come, nell’attuale campagna elettorale, il tema venga ignorato dalle principali forze politiche in competizione».

I giovani avvocati, infine, si augurano che «il 2013 possa essere finalmente l’anno della svolta, in cui i cittadini possano ricominciare a guardare con fiducia i Palazzi di Giustizia, nel quale l’Italia si riaffermi con orgoglio in qualità di culla del diritto ed il nostro Paese finalmente si rialzi, reagendo ad una pesantissima crisi economica e sociale».

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