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Dizzy Gillespie

Dall'Italia e dal mondo

Scritto da il 21 Ottobre 2010 - 5:09

93 anni fa nasceva Dizzy Gillespie, tra gli inventori del Jazz moderno.

Dizzy Gillespie – John Birks “Dizzy” Gillespie (en:Cheraw, South Carolina, 21 ottobre 1917 – New York, 6 gennaio 1993) fu un trombettista, pianista e compositore statunitense. Jazzista, fu anche cantante, percussionista e bandleader. Con Charlie Parker fu, negli anni quaranta, uno degli inventori e delle figure chiave del bebop e del jazz moderno.

John Birks Gillespie era il più giovane di nove figli e cominciò a suonare la tromba all’età di 12 anni, per gioco e da autodidatta. Suo padre, che picchiava regolarmente i suoi bambini, morì quando Gillespie ne aveva dieci.

Nonostante fosse molto povero, riuscì ad ottenere una borsa di studio all’istituto di Laurinburg, nella North Carolina. Tuttavia, lasciò la scuola nel 1935 e si trasferì a philadelphia alla ricerca di lavoro come musicista a tempo pieno. Inizialmente si unì a Frankie Fairfax e effettuò la sua prima registrazione nella band di Teddy Hill nella quale sostituì Roy Eldridge.

Alla fine degli anni trenta si mise in luce nelle orchestre di Teddy Hill, Lucky Millinder, Cab Calloway, Jimmy Dorsey e Lionel Hampton come uno dei migliori epigoni di Roy Eldridge. In quegli anni incontrò tra gli altri Coleman Hawkins, Mario Bauza, Milt Hinton, che lo indirizzarono verso uno stile più moderno.

Nei primi anni quaranta Gillespie iniziò a frequentare il Minton’s Playhouse, un locale notturno di New York dove insieme iniziava a muovere i primi passi il nuovo jazz. Con il bassista Oscar Pettiford e il batterista Kenny Clarke fondò un gruppo divenuto poi leggendario e che fu considerato la prima formazione bop della storia. Le jam sessions notturne del Minton’s furono la prima importante palestra per alcuni dei grandi nomi del jazz moderno: Thelonius Monk, Bud Powell, Max Roach, ma anche Charlie Christian, iniziarono suonando al Minton’s e lì inventarono quello che poi sarebbe stato chiamato bebop.

Importante per la carriera di Gillespie fu l’ingresso, nel 1943, nell’orchestra di Earl Hines, dove, insieme a Charlie Parker e ad altri giovani neoboppers viene indirizzato da Billy Eckstine, cantante e grande star della band, cui si deve pure l’arrivo di Sarah Vaughan, che Mr.B. scopre ad una rassegna di dilettanti all’Apollo di New York. Non dura molto il rapporto con Fatha Hines: andatosene Eckstine, dopo poco scappano pure Dizzy, Parker e gli altri, compresa la Vaughan. Nel 1944, tutti costoro e Gillespie vengono ingaggiati nella nuovissima orchestra di Eckstine: per Dizzy c’è pure il ruolo di direttore musicale (che Charlie Parker non mandera’ giu’…). È grazie a questa band ed ai tre anni di tour per l’America che il be-bop si fa conoscere e smette di essere l’urlo claustrofobico dei locali newyorkesi.

Fu nelle piccole formazioni di Gillespie con Charlie Parker, Max Roach, Bud Powell e Oscar Pettiford che al Milton’s il bebop trovò la sua conformazione definitiva e più tipica. Composizioni di Gillespie come Groovin’ High, Woody n’ You, Anthropology, Salt Peanuts e la celeberrima A Night in Tunisia erano per l’epoca rivoluzionarie rispetto all’imperante swing. Erano diversi il suono, l’armonia, la melodia, il ritmo. Il bebop era anche uno stile di vita rivoluzionario e un nuovo modo di porsi per gli afro-americani. I musicisti neri si stavano riappropriando della “loro musica”, il jazz, un tempo vituperato e poi addolcito dallo swing delle orchestre ballabili bianche. Spesso il nuovo linguaggio non era capito o addirittura apertamente osteggiato e non sempre è stato facile per i musicisti che si erano fatti le ossa al Milton’s trovare ingaggi. Il bebop durò poco: nel 1949 quasi tutti i protagonisti della rivoluzione musicale iniziata da Gillespie e soci si stavano dedicando a cose diverse.

Lasciato Charlie Parker (che chiamò a suonare Miles Davis al suo posto) nel 1947 Gillespie formò un quintetto con il pianista John Lewis e con Milt Jackson, Kenny Clarke e Ray Brown, in pratica la futura formazione del Modern Jazz Quartet.

Il canto del cigno del vero bebop è testimoniato dalla registrazione del concerto tenuto il 15 maggio del 1953 alla Massey Hall di Toronto, con Charlie Mingus, Charlie Parker, Max Roach e Bud Powell, in uno dei più famosi dischi della storia del jazz. Gli subentra l’hard bop della stella nascente – ma che presto scomparira’ – Clifford Brown.

Già dal 1945 Gillespie, iniziatore del minimalista bebop, per suonare il quale era preferibile organizzarsi in piccoli gruppi, dimostrò la sua preferenza per le grandi formazioni, nelle quali poteva esprimersi come leader, come solista e nello stesso tempo come istrionico intrattenitore. Negli anni molte furono le “Dizzy Gillespie Big Bands”, che si esibirono spesso anche in Europa, ma che finirono per sciogliersi perché troppo onerose.

Verso la fine degli anni quaranta Dizzy Gillespie cominciò ad interessarsi alla musica caraibica e sudamericana. Fu uno dei primi tentativi riusciti di fusion tra generi diversi: i ritmi afro-cubani inseriti nel contesto di una jazz band. Composizioni importanti dell’epoca furono Manteca e Tin Tin Deo.

La passione di Gillespie per il ritmo latino continuò per anni. Nel 1977, scoprì la musica di Arturo Sandoval a Cuba in un giro alla ricerca della buona musica.

A differenza di Miles Davis, Dizzy Gillespie rimase comunque sempre fedele al bebop nonostante la sua preferenza per le big band e l’amore per la salsa e per i ritmi caraibici.

Negli anni cinquanta iniziò ad adoperare la sua caratteristica tromba con la campana piegata verso l’alto e divenne riconoscibilissimo per l’estensione del rigonfiamento delle sue guance mentre soffiava potenti riff nel bocchino.

Gillespie pubblicò la sua autobiografia, To be or not to bop nel 1979, che fu tradotta in italiano da Lilian Terry. Negli anni ottanta guidò la United Nations Orchestra e apparì come ospite in alcune sit-com televisive.

Negli ultimi anni Gillespie rallentò molto la sua attività. Si dedicò prevalentemente all’insegnamento e fu spesso ospite in Italia a Bassano del Grappa, dove gli venne conferita la cittadinanza onoraria e dove fondò la locale Scuola popolare di musica, oggi intitolata a lui. Continuò comunque a esibirsi con i suoi protetti come Arturo Sandoval e Jon Faddis. Il suo atteggiamento comico e allegro divenne una caretteristica distintiva delle sue esibizioni durante le quali comunque non si risparmiava suonando la tromba con il suo dispendiosissimo stile.

Gillespie fu uno dei più noti aderenti alla fede Bahá’í. In suo onore ogni settimana si svolge una esibizione di jazz presso il Bahá’í Center di New York.

Gillespie morì di cancro al pancreas nel 1993 a 75 anni; è sepolto nel Flushing Cemetery, nel Queens, a New York. Alla sua memoria è stata dedicata una stella nella Walk of Fame di Hollywood al 7057 di Hollywood Boulevard.

Fonte Wikipedia voce su Dizzy Gillespie.

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