Alla base del gesto la mancata concessione di una telefonata ai figli.
Un immigrato “ospite” presso il Centro di permanenza temporanea (Cpt) di Restinco, tra Brindisi e Mesagne, ha intrapreso una protesta autolesionista.
L’uomo, un cittadino afghano, al quale pare fosse stato impedito di mettersi in contatto con la famiglia e, in particolare, con i due figli, per due giorni di fila si è letteralmente cucito le labbra con ago e filo oltre ferirsi in varie parti del corpo con una lametta. L’episodio è stato reso noto dalla Gazzetta del Mezzogiorno.
La prima volta l’afgano era stato condotto al Pronto soccorso, dove i medici gli avevano scucito le labbra e medicato le ferite, ed era stato subito dimesso e riaccompagnato al Cpt.
Ma il giorno seguente l’immigrato ha ripetuto l’insano gesto di protesta ed è stato ricondotto in ospedale, dove è stato ricoverato in modo coatto su ordinanza del sindaco.
Il Cpt di Restinco non è nuovo e episodi di protesta o ribellione, che nel corso degli anni si sono susseguiti.