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Cosimo Pomarico- Agricoltura: “Un pericoloso accanimento”

Politica

Scritto da il 1 Luglio 2010 - 22:04

Assessore Provinciale Cosimo Pomarico

L’Italia è il Paese dei paradossi e delle contraddizioni e questo lo si sapeva, ma ciò nonostante si fa davvero fatica a comprendere come sia possibile che su un problema così delicato come quello della crisi del comparto agro-alimentare, che tanto ha fatto e tanto ancora può fare per il nostro Territorio, anzichè trovare le giuste ricette per aiutarlo a farlo ripartire, si assumono comportamenti e iniziative per portarlo a morte definitiva.

L’Agricoltura si sa vive quasi certamente uno dei periodi più difficili della sua storia millenaria, sono decine di migliaia le Aziende che hanno chiuso i battenti ed altre sono pronte a vendere al fotovoltaico le proprie terre, la propria storia ed i sacrifici di intere generazioni, in quanto la loro attività non consente di realizzare un reddito minimo di sopravvivenza.

Mentre il sistema burocratico italiano si preoccupa di sospendere le cartelle dei pagamenti ad alcuni Enti, ai partiti politici , a personaggi dello sport, agli Agricoltori, invece, risponde con atti esecutivi, ingiunzioni, sequestri e vendite all’asta, impossibilitati ad accedere al credito, in quanto i veri proprietari delle terre sono le Banche, sempre pronte ad attivare le procedure coatte in caso di inadempimenti.
Agli Agricoltori, nessun sollecito, ma atti ingiuntivi, pignoramenti, vendite all’asta, nonostante in ogni occasione hanno sempre evidenziato la volontà di voler onorare i propri impegni previdenziali, purchè l’entità dei contributi venga adeguata alla misura giornaliera in vigore negli altri Paesi dell’UE.

A tutto questo si aggiunge che alcuni di loro devono rispondere alla Autorità Giudiziaria per denunce dell’INPS per il mancato versamento contributivo di alcune migliaia di euro.
Accade così che il nuovo latifondo bancario è il nuovo volto della controriforma che avanza nelle campagne meridionali e che, espropriando la terra ed i beni agli Agricoltori, compie un vero e proprio ribaltamento di quella che fu la Riforma Agraria conquistata attraverso le lotte per le terre e che si costituì come uno dei tasselli fondamentali dello sviluppo complessivo del Paese e come cemento dell’Unità d’Italia.

E’ incredibile il silenzio che si sta generando intorno ai problemi degli Agricoltori, intorno a loro si è creato un grande vuoto nonostante in questi mesi non si contano le volte in cui hanno manifestato, organizzato posti di blocco, scioperi e occupazioni.

A loro si risponde solo con una burocrazia, a volte chiusa in interpretazioni troppo forzate delle norme, che come una vera e propria tirannia è sempre pronta a colpire al cuore uno dei settori produttivi insostituibili, non solo perché da sempre corrisponde a una ricchezza conosciuta ed affermata in tutto il Mondo, ma altresì perché corrisponde ad una necessità della quale nessuno potrà fare ameno.

Quel che non si riesce a comprendere è che le scelte che verranno fatte oggi sono quelle che riguarderanno le nuove generazioni, la tutela dell’ambiente e dei paesaggi, lo sviluppo economico ed occupazionale del nostro Territorio. Non si può essere superficiali e frettolosi quando si parla e si agisce sui destini di una intera Comunità alla quale con i nostri comportamenti gli stiamo rubandola possibilità di investire sul proprio futuro.

Non ultimo la manovra finanziaria di ventiquattro miliardi varata dal Governo, poco o nulla è previsto per gli Agricoltori, come se non esistessero nei piani strategici dell’Esecutivo e soprattutto colpisce la cecità di vedere che dietro il comparto Agro-Alimentare vi sono grandi opportunità di crescita e le condizioni per raccogliere le nuove sfide che da molti dei Paesi più sviluppati stanno partendo in questi anni.

Nelle more si rende necessario dichiarare lo stato di crisi del settore e nel frattempo assumere determinazioni atte ad eliminare ogni forma discriminante e discriminatoria nei confronti di una Categoria ormai giunta all’esasperazione, creando condizioni di rasserenamento e non di criminalizzazione a prescindere.

L’Assessore Prov.le alle Attività Produttive Cosimo Pomarico

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