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Conferenza Mondiale AIDS: le terapie riducono le nuove infezioni

Secondo uno studio pubblicato da “The Lancet” la combinazione di più farmaci per la terapia dell’HIV ridurrebbe il numero di nuovi casi d’infezione.

L’apertura della 18a conferenza internazionale sull’AIDS a Vienna, è l’occasione per 20.000 ricercatori provenienti da tutto il mondo di rendere noti i risultati incoraggianti dei loro studi.

In apertura dei ricercatori canadesi, hanno presentato una ricerca pubblicata sulla rivista medica “The Lancet”, secondo cui la terapia tripla, combinazione di più farmaci, avrebbe un effetto positivo non solo sui pazienti, ma comporterebbe anche un calo di contagi.

Tra il 1996, data in cui ha preso il via la terapia combinata, e il 2009 il numero di persone trattate con terapia tripla nella provincia canadese della Columbia Britannica, dove è stato condotto lo studio, è passato da 837 a 5.413. Allo stesso tempo, il numero di nuove diagnosi di HIV è calato da 702 a 338, con un calo del 52%.

Julio Montaner, direttore del Centro di Eccellenza sull’HIV/AIDS in Columbia Britannica e presidente di IAS (International AIDS Society), associazione che organizza la conferenza internazionale, evidenzia come la curva dei nuovi casi sia variata nel corso degli anni in maniera correlata all’aumento dell’uso di trattamenti.

In particolare il calo maggiore di contagi si è avuto tra 1996 e 2000 e poi tra 2004 e 2009, anni in cui la triplice terapia ha avuto una maggiore diffusione.

I ricercatori hanno evidenziato in particolare un calo nei contagi di tipo parentale, mentre si registra un aumento dei casi di HIV imputabili a infezioni sessualmente trasmesse, a causa di comportamenti sessuali a rischio.

Tuttavia, questi risultati sono coerenti con l’uso di terapia tripla “per ridurre la trasmissione dell’HIV”, e ciò “giustifica con forza un ripensamento della dicotomia tra prevenzione e trattamento dell ‘HIV.”

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