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Ceccanti: «Il sindaco di Oria ha diritto al bonus», scatta l’interrogazione parlamentare

Politica

Scritto da il 19 Maggio 2011 - 20:09

sen. Ceccanti

«Il nuovo sindaco di Oria ha diritto ad ottenere il premio di maggioranza», a comunicarci telefonicamente la sua posizione è il senatore del PD Stefano Ceccanti.

Il senatore e costituzionalista toscano, dopo aver letto uno nostro precedente articolo e verificato la situazione oritana, ha contattato Oria.info chiedendo di poter essere messo in contatto con i responsabili della coalizione di centro-sinistra di Oria.

Subito dopo ha contattato un rappresentante di cui abbiamo fornito il recapito, ed ha annunciato un’interrogazione parlamentare sulla vicenda, con cofirmatari Latorre e Tomaselli.

A seguire un comunicato esplicativo dei tre senatori e il testo dell’interrogazione.

ANATRA ZOPPA: SENATORI PD, A ORIA PREMIO DI MAGGIORANZA PER SINDACO POMARICO
SENTENZA CONSIGLIO DI STATO INEQUIVOCABILE

“Come segnalato ieri, in vista del ballottaggio di Cagliari e Lanciano, a Oria, nella provincia di Brindisi, si è già prodotta un’interpretazione sbagliata della legge elettorale”. Lo segnalano attraverso un’interrogazione al Ministro dell’interno Maroni, i senatori del Pd Stefano Ceccanti, Nicola Latorre e Salvatore Tomaselli.
“Per errore, contraddicendo una chiara e inequivoca sentenza del Consiglio di Stato, non è stato assegnato il premio di maggioranza alle liste collegate al sindaco già eletto, Cosimo Pomarico. La coalizione opposta, se si considerano anche i voti al solo sindaco, come è necessario fare, non ha raggiunto la maggioranza assoluta dei seggi: si è fermata a 4.923 mentre avrebbe dovuto arrivare, per impedire il premio, a 5.071″.
I senatori del Pd invitano quindi il Ministro dell’Interno “a dare la più ampia diffusione alla sentenza del Consiglio di Stato onde evitare che gli organi incaricati di proclamare gli eletti riproducano analoghi errori del tutto evitabili con una conoscenza della giurisprudenza consolidata”.


Al Ministro dell’Interno

Premesso che:

anche in questa tornata elettorale nel primo turno di votazione si sono verificati casi nei Comuni superiori a quindicimila abitanti, in cui la mera lettura dei dati dal sito del Ministero che presentano separatamente le percentuali dei voti validi per i candidati sindaci e per le liste e coalizioni (i voti validi di ogni candidato sindaco sono divisi per il totale dei voti validi a tutti i candidati sindaci; i voti validi delle liste e delle coalizioni sono divisi per il totale dei voti validi delle liste e delle coalizioni) può indurre in errore ai fini dell’attribuzione del premio di maggioranza nei confronti del sindaco eletto al primo o al secondo turno che l’articolo 73, comma 10, secondo alinea del decreto legislativo n. 267/2000, ovvero del Testo Unico Enti Locali condiziona al fatto che nessuna altra lista o coalizione non abbia già ottenuto al primo turno almeno il 50 per cento più uno dei voti validi;

dopo la sentenza n. 03022/2010 del Consiglio di Stato si è pacificamente assestata l’interpretazione, già decisa dal Tar Piemonte, secondo la quale ai fini del calcolo di detta maggioranza si pongono al numeratore le cifre delle liste e coalizioni ma al denominatore si pongono tutti i voti validi per l’elezione del sindaco, compresi quelli degli elettori che hanno votato esclusivamente per candidati sindaci;

per fare un esempio nel caso oggetto della sentenza, relativo al Comune di Alba, si stabilì che il premio fosse necessariamente assegnato al sindaco eletto al ballottaggio giacché la coalizione più votata al primo turno, diversa da quella che aveva sostenuto l’eletto, con 9.134 voti non aveva conseguito il 50% + 1 dei voti, dal momento che tale cifra, ai fini della determinazione della percentuale, andava divisa non per 17.705 (totale dei voti validi di lista), ma per 19.478 (totale dei voti validi per la competizione a sindaco, compresi voti per solo sindaco);

la sentenza del Consiglio di Stato, com’è noto, non lascia alcun margine interpretativo in senso diverso, utilizzando in modo chiarissimo e combinato il criteri dell’interpretazione testuale, logico-sistematica, della volontà del legislatore e teleologico e rilevando puntualmente che si tratta di circoscrivere in modo restrittivo un’ipotesi, quella del mancato premio, che in un sistema improntato alle esigenze prioritarie della governabilità, non può che essere una “norma eccezionale” da valutare “in modo restrittivo”;

nel Comune di Oria, secondo quanto riportato dal sito del Ministero, l’unico caso in cui le operazioni di assegnazione dei seggi si sono gà concluse al primo turno con tale problema, il premio deve essere assegnato alle liste collegate al sindaco eletto Cosimo Pomarico, mentre il sito del Ministero erroneamente non lo assegna; la coalizione di liste più votata, quella del candidato sindaco Giuseppe Carbone detto Pino, ha infatti ottenuto 4.923 voti che sui soli voti di lista corrispondono a un 50,37%, essendo il totale dei voti validi di lista 9.773, ma in realtà il totale dei voti validi da considerare, comprensivo dei voti al solo sindaco, è di 10.141, pertanto per impedire l’assegnazione del premio tale coalizione avrebbe dovuto raggiungere 5.071 voti, ovvero la metà più uno di 10.141;

si chiede di sapere se il Ministero dell’Interno non intenda tempestivamente dare ampia diffusione alla sentenza del Consiglio di Stato, sia con un’apposita nota che preceda la pubblicazione dei risultati elettorali sia soprattutto nei contesti territoriali come quello di Oria in cui potrebbe esservi dubbi interpretativi per semplice mancanza di informazione

CECCANTI, LATORRE, TOMASELLI

Ceccanti: «Il sindaco di Oria ha diritto al bonus», scatta l’interrogazione parlamentare

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