La Campilobatteriosi è sempre più frequente, causa solitamente sintomi leggeri o moderati da uno a sette giorni, che consistono in diarrea, dolori addominali, febbre, mal di testa, nausea e vomito.
In meno dell’1% dei pazienti, solitamente in soggetti molto anziani o molto giovani, possono esserci sintomi gravi che includono meningiti, endocarditi e aborti settici.
La campilobatteriosi si conferma la malattia zoonotica più frequentemente segnalata nell’uomo (in realtà è probabile che il numero di casi nell’uomo sia ancora più elevato a causa di una sotto-segnalazione dei casi), con un continuo aumento dei casi riferiti negli ultimi cinque anni.
La tendenza rilevata per i casi di Escherichia coli produttore di verocitossina (VTEC/STEC) negli esseri umani è in aumento dal 2008 ed è stata incrementata dal focolaio epidemico verificatosi nell’estate del 2011.
I casi di Salmonella nell’uomo continuano a diminuire, facendo registrare un calo per il settimo anno consecutivo. Sono alcuni dei risultati principali della relazione annuale sulle zoonosi e i focolai infettivi di origine alimentare nell’Unione europea per il 2011, elaborata congiuntamente dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).
La relazione è uno strumento di supporto di cui la Commissione europea e gli Stati membri dell’UE si avvalgono nel monitoraggio dei rischi correlati alle malattie zoonotiche. Queste malattie possono essere trasmesse direttamente o indirettamente tra gli animali e l’uomo, ad esempio attraverso il consumo di alimenti contaminati o il contatto con animali infetti.
“La buona notizia è che continua la tendenza positiva alla diminuzione dei casi di Salmonella nell’uomo e nel pollame. Tuttavia l’aumento dei casi di Campilobatteriosi e VTEC evidenzia la necessità continua di monitorare e controllare la presenza di tali batteri nella filiera alimentare, per ridurre il rischio di esposizione umana”, ha dichiarato Pia Makela, responsabile dell’unità Monitoraggio biologico dell’EFSA.
Johan Giesecke, direttore scientifico dell’ECDC, ha aggiunto: “Dobbiamo mantenere alto il livello di vigilanza e continuare a rafforzare la collaborazione con tutti i partner importanti coinvolti nella prevenzione e nel controllo delle malattie zoonotiche. Sebbene i risultati della relazione evidenzino una notevole diminuzione dei casi di Salmonella nell’uomo, sono tuttora in aumento i casi di infezioni da Campylobacter e VTEC. Non possiamo abbassare la guardia”.
Per quanto concerne la campilobatteriosi, nel 2011 sono stati segnalati complessivamente 220 209 casi di infezione nell’uomo, il 2,2% in più rispetto al 2010. Questo batterio può provocare diarrea e febbre, e l’alimento più comune in cui il Campylobacter è stato rinvenuto è la carne di pollo.
Nel 2011 i batteri VTEC/STEC sono stati responsabili di 9 485 casi di malattia nell’uomo. Il forte aumento osservato nel 2011 è stato causato principalmente dall’importante focolaio infettivo del raro ceppo O104:H4 in Germania e Francia, associato a semi germogliati; tuttavia una tendenza all’aumento era già stata segnalata negli anni precedenti. L’infezione da ceppi VTEC può provocare diarrea emorragica e sindrome emolitico-uremica, una complicanza grave e potenzialmente mortale. Riguardo alla presenza di questo batterio negli animali e nei prodotti alimentari, il VTEC è stato segnalato con maggiore frequenza nei bovini e nei prodotti a base di carne bovina.
La relazione esamina un totale di 10 malattie zoonotiche, tra cui listeriosi, echinococcosi, yersiniosi, brucellosi, tubercolosi da Mycobacterium bovis, trichinellosi e rabbia, e costituisce per la Commissione europea e gli Stati membri dell’UE uno strumento di supporto nel monitoraggio e nella riduzione dei rischi correlati alle malattie zoonotiche.