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Attentato, le considerazioni di Mino Recchia

A seguire comunicato stampa.

A TESTA ALTA CONTRO TUTTE LE MAFIE

Mino Recchia

Ho esitato sino a quest’ora le 14.40 prima di scrivere qualcosa anch’io. Mille pensieri, sentimenti, emozioni a contrasto tra di loro anche sulle possibili strumentalizzazioni successive, a dirmi nella mente se fosse il caso o meno di intervenire a nome di un’associazione che porta il nome di “Azione e Coraggio”, poi la decisione ed eccomi a scrivere. Con la commozione ed i alcuni momenti le lacrime trovo doveroso istituzionalmente condannare “atti vili e vigliacchi” quelli di oggi, che hanno portato alla ribalta nazionale il nostro territorio provinciale.
Un forte, profondo e sincero senso di cordoglio non può che giungere alla famiglia Bassi per la perdita della giovanissima Melissa e la vicinanza alle famiglie dei feriti.
Avevo soli 10 anni quando giusto vent’anni fa, all’indomani della strage di Capaci, dove morì Giovanni Falcone, mia madre ascoltando i commenti di Paolo Borsellino (ucciso soli 57 giorni dopo) mi disse: “questo lo fanno fuori”. Oggi, a 30 anni, con profonda ammirazione verso quegli “U”omini esempio e senso di appartenenza nazionale credo che davvero occorra condannare tutte le mafie o qualsiasi altro tipo di violenza, senza restare nel muro dell’omertà, fossimo anche condannati a vivere i nostri ultimi 57 giorni. A tutti i giovani occorre ora dire di aver coraggio e di camminare a testa alta e ripudiare ogni tipo di malaffare, non uno slogan ma una realtà: “meglio morire in piedi, che vivere una vita in ginocchio”.
Alle istituzioni preposte, invece, un invito e sprono affinché siano come Falcone e Borsellino, anche loro uomini d’azione e l’accaduto non muoia negli archivi!
“Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini” [Giovanni FALCONE]

ORIA, lì 19.05.2012

IL PRESIDENTE
Cosimo Recchia

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