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Oria protagonista grazie al film di Rubini

Curiosità

Scritto da il 4 Dicembre 2009 - 17:16

oria-repubblicaGrazie al film “L’Uomo Nero” di Sergio Rubini, oggi Oria è protagonista nella sezione relativa ai viaggi di Repubblica.it.

Il sito del quotidiano la Repubblica è uno dei più visitati in assoluto in Italia, rappresenta perciò un’ottima vetrina sotto gli occhi di centinaia di migliaia di lettori.

Il merito di tanta visibilità è sicuramente del regista Rubini, che ha scelto Oria, insieme a Mesagne e a San Vito, per alcune scene del film. Ma anche della bellezza della nostra città, che si è imposta nelle attenzioni della giornalista che, dopo evidentemente aver visionato alcune immagini presenti sul web, ha dedicato ad Oria ampio spazio e la fotografia di apertura dell’articolo.

In quella Puglia un po’ così

di Rosanna Lampugnani

Nei luoghi dove Sergio Rubini ha girato il suo ultimo film, “L’uomo nero”, in tre città incuneate nell’alto Salento, in provincia di Brindisi, tra Castelli, borghi medievali, vicoli, piazzette e molti “inviti” all’alta gastronomia

Con l’inverno alle porte il lastricato non acceca il “villeggiante” oziosamente seduto nel bar di fronte alla cattedrale. Il sole non picchia duro sulla pietra bianca di Mesagne, ma il paesone a metà strada tra Adriatico e Jonio (come racconta il nome stesso) è un luogo speciale. Sempre. Lo è certamente per Sergio Rubini, il quale, dopo avervi ambientato “La terra”, ci è ritornato per girare “L’uomo nero”. Il film è stato presentato in anteprima a Bari e a San Vito dei Normanni, altra “location” del film, assieme ad Oria: tre città incuneate nell’alto Salento, in provincia di Brindisi, possibile meta in questo lungo weekend, alternativa ad altre più note porzioni di un territorio sorprendente e “meraviglioso”.

I luoghi del film. Nel 2006 Rubini scelse Mesagne per la “sua luce strepitosa, per piazza Orsini, bellissima, enorme, dall’aspetto vagamente western, come richiedeva la storia”. Per “L’u omo nero” ha privilegiato San Vito dei Normanni, ad una quindicina di chilometri di distanza, perché “la piazza centrale è proprio come un bambino – il protagonista del film – se l’immagine, tutta in ordine, grandissima, pulita. E poi ci sono i vicoli, intatti, come è la Puglia intera e alcuni paesi in particolare”. Rubini, che è nato in un piccolo centro vicino a Bari, prima di scegliere la terra degli antichi Messapi aveva visitato alcune realtà del Gargano, senza trovarvi il luogo giusto e, quindi, è sceso nuovamente verso il Salento, “scenograficamente” perfetto.

Il castello di Oria. Mesagne, San Vito dei Normanni, Oria: in tutte le città non manca un castello, di epoca sveva, il più importante dei quali è quello di Oria costruito da Federico II nel 1225. L’impronta federiciana è fortissima in questo borgo, che si affaccia sulla provincia di Taranto e dove a fine agosto si tiene il corteo storico e il torneo dei rioni. Un tuffo nel medioevo che si sovrappone alle testimonianze di altre epoche storiche, come le chiese rupestri, tra cui quella di Santa Maria di Gallana; o il ghetto, cui si accede dalla splendida “porta degli ebrei”. Ad Oria merita una visita anche il giardino zoologico ricavato all’interno del santuario di San Cosimo.

Mesagne. “La città dal cuore antico”, per via del suo borgo caratteristico, ha origini risalenti a 2000 anni avanti Cristo, ma sono i bizantini a darle la prima impronta importante e quindi i normanni provvidero a farne un castrum importante. La città, oggi famosa per i carciofi e i pomodori, vanta un museo archeologico, indispensabile per conoscere più da vicino la civiltà dei Messapi e un’importante cattedrale del 1600.

San Vito dei Normanni. Pare che affondi le radici nell’età del bronzo, ma visibili sono le tracce lasciate da slavi e normanni e che si ritrovano nella Torre quadrata e nel castello. Interessante la chiesa di Santa Maria della Vittoria, innalzata per ricordare la battaglia di Lepanto. I dintorni sono immancabili: Ostuni, Cisternino, Martina Franca, Locorotondo sono luoghi noti e splendidi, magici in questa stagione, dove è ancora possibile, passeggiando di sera tra vicoli e piazzette, afferrare l’odore profondo del carbone che brucia nei camini o nei bracieri. Sconosciuta ai più e “fuori mano” è l’abbazia di Cerrate: poco lontana da Lecce merita una visita, anche per il museo delle tradizioni popolari.

Dove soggiornare. In questo weekend lungo sono tante le offerte per soggiorni con la formula del tutto incluso. A Mesagne, il Villaggio Moreno, che ha ospitato Rubini e la troupe durante la lavorazione de “L’uomo nero”. A Oria è interessante l’h otel diffuso “Borgodioria”. Spostandosi poco più a nord, ad Ostuni, consigliamo la masseria “Il frantoio”.

Dove mangiare. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Nella “Locanda dei Messapi. La guida di Slow food “Osterie d’Italia” conferma a Ceglie Messapica “Cibus”, che vanta anche i nuovi simboli della bottiglia e del cacio. A San Vito dei Normanni segnala la novità de “La locanda di nonna Mena”. Imperdibile, anche se un po’caro, è a Carovigno “L’osteria sotto l’arco”, un ristorante oggi al top in Puglia

Oria protagonista grazie al film di Rubini

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