Oria: «Non sono uno stalker», parla il 25/enne dopo la scarcerazione

«Le cose sono andate in maniera diversa. Io e la mia ex avevamo parlato, quando mi sono avvicinato a casa sua ha sbattuto la porta e io istintivamente ho messo la mano davanti e ho riportato una grave ferita. Poi sono stato costretto ad andare da solo in ospedale con la mano insanguinata».

È questa la ricostruzione, differente rispetto a quella sostenuta dall’accusa, che il 25/enne arrestato per stalking lo scorso 2 gennaio ad Oria ha fatto di quanto accaduto quel giorno.

Il giovane, lavoratore e senza precedenti -assistito dai legali Giuseppe Pomarico e Fortunato Calò – ha sostenuto questa tesi anche davanti al giudice per le indagini preliminari, Paola Liaci, che lo ha ascoltato mentre era ancora ricoverato in ospedale in regime di arresti domiciliari. Il 25/enne, come scritto negli scorsi giorni, è poi stato scarcerato con il solo divieto di avvicinarsi alla parte offesa.

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