Questo sito utilizza Cookie propri ed esterni, anche a scopo pubblicitario e di profilazione. Continuando a navigare accetti il servizio.

CHIUDI

Oria.info Notizie

Oria – bambino intossicato: «nostro figlio non è mai stato grave»

Cronaca

Scritto da il 4 Gennaio 2013 - 10:08

In seguito a vari articoli pubblicati sulla stampa locale, su loro richiesta, diamo la parola ai genitori del piccolo di due anni che nei giorni scorsi è stato ricoverato presso l’ospedale di Manduria, dopo aver accidentalmente mangiato alcune compresse per l’ipertensione del bisnonno.

In merito agli articoli di stampa riguardanti il ricovero in ospedale di nostro figlio che aveva assunto alcune compresse del bisnonno, riteniamo utile un nostro chiarimento.Pur non essendo stati riportati i nostri nomi, sono stati numerosi gli amici e conoscenti che, consapevoli della nostra età e di quella del piccolo, allarmati ci hanno contattati per avere rassicurazioni.

I fatti – che è sicuramente dovere dei giornalisti raccontare – sono stati, in alcuni casi, indiscriminatamente arricchiti, o forse sarebbe il caso di dire stravolti, con dettagli del tutto destituiti di fondamento: circostanze frutto esclusivo della fervida fantasia di qualcuno.

La vicenda è accaduta nel pomeriggio del 30 dicembre, alle 16:50 circa, e non la sera di San Silvestro come scritto sulla stampa. Nostro figlio, che non è mai stato considerato in pericolo di vita, dopo alcune ore di osservazione, è stato dimesso alle 14:00 del 31 dicembre.

In particolare – come dimostrabile anche dal referto, fatto visionare alla redazione di Oria.info – teniamo a smentire categoricamente alcune cose.

Non è vero che i medicinali fossero «sul tavolo in cucina» e che il bambino – che ricordiamo ha appena due anni – quasi non credendo ai propri occhi si fosse «issato su di una sedia» per raggiungere e ingerire «tutte d’un fiato» quelle che gli sembravano «due caramelline» di «cui è ghiotto». Ancora più falso e fuorviante è che «la reazione ai farmaci» sia «stata quasi istantanea» e addirittura «il piccolo si è fatto cianotico», «poi ha perso i sensi» e «i suoi familiari non riuscivano a spiegarsi cosa stesse accadendo» .

I farmaci erano su di un comò nella camera da letto, il nostro intervento per togliere dalle mani di nostro figlio quelle compresse di antipertensivo Coversyl 5mg, che era riuscito ad afferrare e solo in parte aveva messo in bocca, è stato immediato. Il piccolo è stato sempre in buone condizioni e lucido.

Subito consapevoli dell’accaduto, dopo aver provato senza successo a contattare il numero della guardia medica di Oria – era infatti domenica pomeriggio – abbiamo sentito telefonicamente il nostro medico curante che ci ha consigliato di portare il bambino in ospedale.

Dopo l’accettazione presso il pronto soccorso dell’ospedale Giannuzzi di Manduria, con l’assegnazione di un codice giallo, e non «codice rosso» riservato a situazioni molto gravi, il nostro bambino è stato sottoposto a monitoraggio completo e ad alcune cure disintossicanti.

Medici e infermieri del reparto di Pediatria si sono spesi al massimo nel fornire la migliore assistenza possibile a noi e a nostro figlio. Non è vero, a differenza di quanto riportato da alcuni, che si è deciso per la «disintossicazione, senza peraltro essere certi dell’efficacia e delle conseguenze». I medici, con grande zelo, prima di intraprendere iniziative, hanno sentito il parere dei colleghi specializzati del centro antiveleni di Milano.

Nessuna «lavanda gastrica», operazione molto invasiva, si è resa necessaria per il nostro piccolo. Sono stati solo somministrati per bocca dei farmaci a base carboni attivi e della soluzione fisiologica.

I trattamenti e, probabilmente, anche la quantità irrisoria di farmaco assunto, hanno consentito un lieto fine, infatti «il monitoraggio della pressione e della saturazione di O2 – come si legge nel referto – è risultato nella norma per il periodo di osservazione richiesto dal centro antiveleni di Milano (6 ore)».

Il giorno dopo, 31 dicembre, quando anche il più remoto dei rischi era svanito, c’è stata la dimissione.

Vogliamo così rassicurare chi ci conosce. Siamo felicissimi che tutto sia finito per il meglio e questo è più importante di qualsiasi articolo giornalistico. Sicuramente, come giovani genitori, presteremo ancora più attenzione nel vigilare sul nostro bambino a cui teniamo più che a noi stessi.

Ci auguriamo che in futuro, in occasione di situazioni così delicate che potrebbero riguardare chiunque, venga riposta maggiore attenzione anche da parte di chi si occupa di fare informazione, per evitare di diffondere preoccupanti notizie lontane dalla realtà.

Oria – bambino intossicato: «nostro figlio non è mai stato grave»

COMMENTA L'ARTICOLO

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi