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Latiano – Oria: assalto a due portavalori Sveviapol [Foto e video]

Cronaca

Scritto da il 1 Giugno 2012 - 16:04

Erano circa le 07:10 di questa mattina quando sulla S.S.7 Brindisi-Taranto, nel tratto compreso tra Latiano ed Oria, sono stati assaltati due furgoni portavalori dell’istituto di vigilanza “Sveviapol Sud”.

La banda di rapinatori, composta da circa una quindicina di persone, attendeva i blindati nei pressi della casa cantoniera situata ad un chilometro e mezzo dallo svincolo per Oria.

Al sopraggiungere dei mezzi con a bordo il denaro, i malviventi hanno messo di traverso sulla carreggiata un furgone Renault Trafic, un monovolume Renault Scenic e un vecchio fuoristrada Land Rover, simulando quasi un incidente.

I blindati, uno dei quali trasportava diversi milioni di euro destinati agli uffici postali, non hanno potuto far altro che fermarsi. Ne è seguito un tamponamento a catena, con circa quindici automezzi coinvolti.

I furgoni sono stati accerchiati da persone armate di fucile a pompa e kalashnikov, che hanno tagliato con dei “flex” molto potenti le lamiere della carrozzeria blindata e poi, in parte, quella di una cassaforte.

I rapinatori hanno però fatto in tempo ad arraffare solo alcuni sacchetti con qualche migliaio di euro in monetine. Ai contanti c’erano quasi arrivati, ma la parete metallica della cassaforte non aveva ancora ceduto  quando sono stati costretti alla fuga dalle sirene delle gazzelle dei Carabinieri della Compagnia di San Vito e della Compagnia di Francavilla Fontana, che prontamente sopraggiungevano dalle due direzioni della statale.

A quel punto i tre veicoli che occupavano la carreggiata, tutti e tre rubati, sono stati dati alle fiamme, creando un muro di fuoco. All’interno di uno di esso era stato dimenticato anche un kalashnikov che con il calore delle fiamme pare abbia poi esploso alcuni colpi, senza colpire nessuno.

I fuggitivi, senza mai sparare a differenza da quanto reso noto da vari organi di stampa, sono spariti, allontanandosi sulla complanare in direzione Oria con delle auto di grossa cilindrata.

Nel corso dell’assalto sono rimasti feriti solo in modo molto lieve, per contusioni e escoriazioni oltre allo chock, alcuni automobilisti e due guardie giurate.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno domato l’incendio dei veicoli e diversi equipaggi del 118.

I rilievi utili alle indagini sono stati effettuati dalla Polizia e dai Carabinieri. La statale è rimasta chiusa al traffico per numerose ore, con gli automobilisti deviati sulle complanari dai militari dell’Arma e della Guardia di Finanza.

Un piano studiato a tavolino. I banditi sapevano di poter trovare circa tre milioni di euro in uno di quei furgoni, avevano preparato armi, abbigliamento e mezzi rubati utili per il blocco della statale e la successiva fuga. Su un vicino cartellone luminoso dell’Anas era stata precedentemente rimossa una videocamera. Forse non avevano calcolato soltanto i tempi e dimenticato che a seguito dell’attentato di Brindisi è stata rafforzata in tutta la provincia la presenza di forze dell’ordine soprattutto all’ora di apertura delle scuole.

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on. Alfredo Mantovano, ex sottosegretario del Ministero dell'Interno

Sulla vicenda è intervenuto l’on. Alfredo Mantovano: «L’attentato del 19 maggio a Brindisi davanti alla scuola “Morvillo Falcone” ha caratteristiche scarsamente decifrabili, al vaglio degli investigatori. Quanto invece accaduto stamane sulla SS 7 non lascia incertezze, fa andare con il ricordo alla strage della Grottella del 6 dicembre 1999, e chiama in causa il controllo del territorio. Con un gruppo di parlamentari del brindisino e con il presidente Ferrarese già in data 8 maggio avevamo posto all’attenzione del ministro Cancellieri i segnali di pesante ripresa di attività criminale nell’area e avevamo proposto una serie di misure per recuperare uomini da spendere per la prevenzione e il contrasto, senza necessità che ne arrivassero altri da fuori: il recupero di unità dal sovradimensionato posto di polizia di frontiera, la disponibilità di altri poliziotti dalla chiusura del Cie, l’utilizzo per la lotta alla criminalità degli oltre 400 finanzieri mandati in sovrannumero all’epoca dell'”operazione primavera”. Il ministro aveva assicurato attenzione e seguito concreto. Abbiamo ribadito le medesime richieste alla titolare del Viminale il 21 maggio, nella prefettura di Brindisi, a margine del Comitato nazionale per l’attentato. Vi sarà stata pure attenzione, ma finora non si è visto alcun seguito concreto. Nella circostanza abbiamo anche appreso che per la sicurezza del territorio era prossimo al varo il “modello Brindisi”. Quanto accaduto poche ore fa nelle vicinanze di Latiano, a breve distanza da Mesagne e dal capoluogo di provincia, segnala che per il momento il “modello Brindisi” è stato adottato solo dalla criminalità: che mostra di avere uomini e mezzi tali da assaltare più Massimo Ferraresefurgoni della vigilanza privata e da allontanarsi col bottino senza che accada nulla. Qualcosa non funziona: sarebbe stupido affermare “l’avevamo detto”; l’espressione corretta è “bisogna passare ai fatti”, traducendo in  misure concrete le assicurazioni fornite».

Anche il presidente Ferrarese ha espresso il suo rammarico per l’insuccesso dell’azione di contrasto della criminalità promessa dal ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri e, alla luce dell’ennesimo grave episodio avvenuto oggi nella Provincia di Brindisi, ne ha chiesto le dimissioni.

Intanto su Facebook, probabilmente per l’assenza di vittime, avviene un fenomeno inquietante, con molti commenti che seppur non giustificando l’accaduto, lasciano trasparire una certa comprensione per le ragioni che possono spingere delle persone a compiere un crimine così pericoloso.

Latiano – Oria: assalto a due portavalori Sveviapol [Foto e video]

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