Questo sito utilizza Cookie propri ed esterni, anche a scopo pubblicitario e di profilazione. Continuando a navigare accetti il servizio.

CHIUDI

Oria.info Notizie

Fiumi di droga verso Carosino, nuovo arresto per pregiudicato di Oria

Cronaca

Scritto da il 18 Gennaio 2014 - 14:06

SONY DSCAlle prime luci dell’alba di oggi i Carabinieri della Stazione di San Giorgio Jonico, coadiuvati da quelli del Nucleo Operativo della Compagnia di Martina Franca e da quelli delle Stazioni di Grottaglie, Montemesola e Martina Franca, nonché da personale della Compagnia di Manduria, supportati da due unità antidroga del Nucleo Cinofili di Modugno e da un elicottero del 6° Elinucleo di Bari, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti  di 7 persone emessa dal GIP del Tribunale di Taranto, dott.ssa Patrizia Todisco la quale, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Taranto, dott. Lanfranco Marzia, ha concordato con le risultanze investigative dell’Arma di San Giorgio Jonico.
In tutto sono stati impiegati 30 militari a bordo di  8 autovetture con colori di istituto e 3 autovetture con targa di copertura.

L’operazione è stata convenzionalmente denominata “PENELOPE”, come la celebre tela della moglie di Ulisse, perché fin da subito parve chiaro ai militari operanti che quello che avevano di fronte era un lavoro interminabile, data la complessità del gruppo criminale, poi abilmente ricostruito, e il numero consistente di assuntori individuati e di riscontri fatti. Essa nacque nel marzo del 2009 come costola di un’altra attività di indagine denominata “Trilogy”, sempre condotta dai Carabinieri della Stazione di San Giorgio Jonico con la collaborazione di quelli del Nucleo operativo della Compagnia di Martina e che portò, nel marzo del 2010, all’emissione di 21 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Nel vuoto venutosi a creare a seguito di tali arresti, si inserì un nuovo gruppo criminale i cui membri erano legati fra loro da vincoli parentali o di antica e fidata amicizia, operante inizialmente nell’abitato di Carosino, ma poi anche nei comuni limitrofi del capoluogo ionico.

Il gruppo aveva una struttura piramidale. Figura cardine, secondo i carabinieri, sarebbe stata quella di Cosimo Rizzo, poi deceduto in carcere dopo essere stato tratto in arresto in flagranza di reato per estorsione. Costui, nella fase iniziale dell’indagine, sfruttando le proprie conoscenze criminali, sarebbe riuscito a creare e mantenere i contatti con Caputi Aldo, personaggio di indubbio spessore criminale residente ad Oria e fornitore di ingenti quantitativi di stupefacente, soprattutto del tipo eroina, utilizzando poi i propri cognati Edwin Saitta e Gianfranco Saitta per lo smercio della sostanza stupefacente.

In particolare questi due, ben sapendo di poter essere soggetti a perquisizioni e frequenti controlli da parte delle Forze dell’Ordine, avrebbero utilizzato a loro volta, quali fidati collaboratori, Nicola Soleto, Emiliano D’Angiulli, Alessandro Cuppone e Daniele Pezzarossa, tutti di Carosino, per detenere l’ingente quantitativo acquistato, preparare le dosi e distribuirlo al dettaglio. Successivamente, invece, il Rizzo Cosimo si pose come garante dell’affidabilità di quest’ultimi nei confronti del Caputi.

La droga veniva spacciata giornalmente in ingenti quantità utilizzando tutte la accortezze per evitare di essere scoperti; basta pensare al fatto che gli arrestati, temendo che le proprie utenze telefoniche potessero essere intercettate avevano ideato per comunicare con i propri acquirenti questo astuto stratagemma. Nel loro cellulare avevano memorizzato per ogni acquirente il luogo dove doveva avvenire la consegna. L’assuntore per indicare la quantità di stupefacente richiesta si limitava a fare una serie di squilli all’utenza degli arrestati e ogni squillo corrispondeva al numero di dosi richieste, evitando in tal modo telefonate compromettenti. Ciononostante molteplici sono stati i riscontri messi a segno in poco più di un anno dai Carabinieri della Compagnia di Martina Franca, fra i quali spicca l’arresto per ben due volte del fornitore principale Aldo Caputi, trovato in possesso una volta di 250 grammi e la seconda volta di ben 500 grammi di eroina.

In complesso sono stati tratti in arresto durante le indagini 6 soggetti ed è stata recuperata un chilo di droga fra eroina, hashish e cocaina, mentre sono stati numerosi gli assuntori segnalati alla Prefettura. Al termine delle formalità di rito Saitta Edwin, il fratello Gianfranco e Caputi Aldo sono stati condotti presso la Casa circondariale di Taranto, dove Saitta Gianfranco e Caputi Aldo, già reclusi per altra causa, hanno ricevuto la notifica dell’atto. Soleto Nicola, D’Angiulli Emiliano, Pezzarossa Daniele e Cuppone Alessandro sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni e sottoposti agli arresti domiciliari.

Fiumi di droga verso Carosino, nuovo arresto per pregiudicato di Oria

Argomenti correlati:

COMMENTA L'ARTICOLO

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi