Federico II. Ebrei, castelli e ordini monastici in Puglia nella prima metà del XIII secolo
Gentile redazione di Oria.Info, è un piacere per me segnalare alla vostra pagina web la mia nuova pubblicazione.
“B. Ligorio, Federico II. Ebrei, castelli e ordini monastici in Puglia nella prima metà del XIII secolo, Prefazione di Simonetta Bernardi, Artebaria ed., Martina Franca 2011.” Tra gli argomenti trattati nella pubblicazione: la particolare protezione accordata dall’Imperatore agli ebrei pugliesi e alle loro attività economiche; i rapporti altalenanti con i francescani e i cavalieri del Tempio, le ottime relazioni con i cistercensi, benedettini e cavalieri teutonici e la tutela dell’autonomia degli Ospedalieri.
Ampio spazio, nel capitolo relativo ai castelli pugliesi, è dedicato al “Castrum Orie”. La fortificazione, in età federiciana, non è proprietà di alcun feudatario, poiché è di diretta dipendenza imperiale. L’imperatore svevo aveva difatti provveduto, a partire dal 1220, a espropriare una dopo l’altra le fortificazioni del Regno di Sicilia, procedendo all’abbattimento delle torri e dei castelli privati e facendo legiferare dalla curia imperiale che nessuno potesse detenere, come proprietà privata, una fortificazione.
Un atto della cancelleria federiciana relativo a Oria impone precisi obblighi di manutenzione del Castello, verificati semestralmente dai funzionari imperiali. Particolarmente onerose le contribuzioni che l’Imperatore impone a nobili e possidenti, tra cui due donne “Dyatimia” e donna “Claricia”. Sono inoltre chiamati a contribuire anche i vescovi di Brindisi-Ostuni, di Lecce e Ugento oltre numerosi membri del clero. Tra i centri abitati interessati alla ristrutturazione anche Celie de Gualda (antico nome di Ceglie Messapica) e il casale di S. Maria dei Grani, tra Francavilla Fontana e Villa Castelli.
Cordialità
Benedetto Ligorio
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